Torino, 3 luglio 2024 – 140 euro: è questa la spesa media dei piemontesi per i saldi, che inizieranno sabato 6 luglio per concludersi il 31 agosto; per la prima volta da anni, un dato stabile che conferma quello dei precedenti saldi estivi ed è superiore di 10 euro a quello degli ultimi saldi invernali.
“Paradossalmente – spiega Micaela Caudana, presidente di Fismo-Confesercenti, l’associazione dei commercianti di abbigliamento e calzature – il meteo pazzo di questi ultimi mesi potrebbe aiutarci: le piogge e il brutto tempo hanno finora scoraggiato gli acquisti, mentre il miglioramento annunciato per i prossimi giorni dovrebbe portare a un loro incremento. Veniamo da una primavera di affari non brillanti e, dunque, i consumatori possono trovare ancora un’ampia scelta di capi, taglie, modelli e colori. Il rovescio della medaglia è rappresentato dal fatto che le vendite maggiori verranno fatte a prezzi scontati, con un preoccupante abbassamento della redditività delle nostre aziende, perché i consumatori compreranno in saldo ciò che non avevano comprato a prezzo pieno. Tutto questo al netto di una capacità di spesa che rimane ridotta e che rende estremamente cauti i consumatori”.
> Il budget – Secondo l’Ufficio studi di Confesercenti, il budget complessivo che i piemontesi destineranno allo shopping sarà di 180 milioni, ma solo il 19% dei consumatori impiegherà una parte della propria quattordicesima per i saldi, mentre il resto della mensilità aggiuntiva verrà riservata al risparmio o alle spese obbligate: conti in sospeso, bollette, mutui e finanziamenti. Lo scontrino medio si attesterà sui 140 euro e circa la metà dei piemontesi dichiara che coglierà l’occasione degli sconti: anche in questo caso, un dato in linea con la scorsa stagione. Stabile la percentuale di coloro che indicano nel negozio di vicinato il luogo scelto per gli acquisti. “Questa tendenza – commenta Micaela Caudana – si è già manifestata nelle ultime stagioni: è positivo che una parte dei consumatori continui a preferire i negozi di vicinato, che garantiscono qualità, professionalità e un rapporto diretto con la clientela. Rimane l’esigenza, che abbiamo più volte rimarcato, di rivedere l’attuale modello dei saldi, il quale si rivela sempre meno adeguato ai nuovi modelli di consumo, all’estensione degli sconti durante tutto l’anno e alla concorrenza del web“.
> Gli articoli – I costumi da bagno e l’abbigliamento per il mare sono indicati come prima scelta dalla metà dei piemontesi (dato in aumento rispetto al 45% dello scorso anno); vengono poi t-shirt e top (42%), gonne e pantaloni (41%), calzature (38%) e intimo (38%); infine, borse e piccola pelletteria (25%) e abiti (20%). Fuori dall’àmbito dell’abbigliamento, molto richiesti biancheria e articoli per la casa, cellulari ed elettronica di consumo: prodotti, questi ultimi due, appannaggio però delle piattaforme web o della grande distribuzione.
> Notte bianca a Orbassano – Sabato 6 luglio i negozi di Orbassano prolungano l’apertura fino a mezzanotte in occasione della notte bianca dedicata all’inizio della campagna sconti.
“Finalmente – dice Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti – un livello di spesa in linea con le scorse stagioni, dopo anni nei quali siamo stati costretti a registrare una lenta ma inesorabile contrazione del budget destinato ai saldi. Tuttavia, i commercianti di abbigliamento continuano a essere estremamente preoccupati dell’andamento del settore, dal momento che con i saldi recupereranno al massimo le vendite mancate degli scorsi mesi. L’inflazione è in significativo rallentamento, i tassi d’interesse hanno subìto un primo taglio e l’indice di fiducia dei consumatori è in aumento, secondo il recente rilevamento Istat: elementi che possono dare una mano agli acquisti, ma non ancora sufficienti per distogliere le famiglie dalla necessità di concentrarsi sulle spese più impellenti; in questo senso, la liberalizzazione delle tariffe dell’energia elettrica rappresenta un grave colpo ai loro bilanci. Non a caso, gran parte delle quattordicesime è destinata a spese considerate non comprimibili. Una svolta nei consumi non è all’orizzonte e per un settore già in crisi come quello dell’abbigliamento una buona stagione di saldi – sempre che le previsioni siano confermate – è positiva, ma certamente non risolutiva“.