Pesano terrorismo e Brexit, ma è il rallentamento della ripresa a spaventare di più
Gli italiani hanno sempre meno sicurezze. E, rispetto ad un anno fa, quasi uno su due (il 43%) segnala di stare vivendo un clima di maggiore incertezza e con prospettive poco rassicuranti non solo a livello personale, ma anche relativamente all’economia italiana e al contesto internazionale, a partire dall’apparente fragilità dell’Unione Europea”.
E’ quanto emerge da un sondaggio condotto da Confesercenti e SWG su un campione di cittadini italiani in occasione di “Città più sicure, economia più forte”, l’edizione 2016 dell’Assemblea annuale della Confederazione che si è svolta mercoledì 6 luglio a Roma e in collegamento con Bologna, Milano e Napoli.
“A fronte della quota di italiani che segnala un deterioramento delle proprie certezze, solo il 21% – uno su cinque – afferma di sentirsi più sicuro dello scorso anno relativamente alle prospettive personali e dell’economia italiana ed europea in generale, mentre il 36% non rileva cambiamenti. L’aumento del sentimento di incertezza è legato a doppio filo alle ultime vicende internazionali. Alla richiesta di specificare quale evento recente avesse maggiormente contribuito a creare un clima di incertezza sociale economica, il 55% ha infatti indicato una questione internazionale: dall’aumento dei flussi di migranti e rifugiati, segnalato dal 31% dei rispondenti, agli attacchi terroristici – 14% – fino alla Brexit (10%). Più di tutti, però, gli italiani temono il fantasma della crisi: l’eventuale rallentamento della ripresa economica è il maggiore fattore d’incertezza per il 45% degli intervistati”.
“Anche la questione Brexit viene inquadrata dai nostri connazionali in chiave soprattutto economica: per il 39%, infatti, l’uscita della Gran Bretagna dell’Europa porterà conseguenze negative per l’economia italiana e per quella europea. Una quota più che doppia rispetto al 16% che ritiene che il Brexit possa avere effetti positivi. Il gran rifiuto del Regno Unito non avrà conseguenze per il 26%; mentre il 19% non si è fatto ancora un’opinione. Dal lato non strettamente economico, invece, la metà dell’opinione pubblica (49%) ritiene che l’uscita della Gran Bretagna possa stimolare una maggiore efficacia nella costruzione dell’Unione Europea, evidentemente ritenuta ancora incompiuta”.
“La valutazione complessiva della nostra partecipazione all’Unione Europea indica, infatti, che anche prima di Brexit delle ombre erano sorte. Meno di un quinto dei cittadini (il 18%) sostiene decisamente la positività della nostra appartenenza alla UE; per converso quasi un terzo (il 32%) segnala un bilancio negativo. Insomma: gli italiani non vogliono rinunciare all’Unione Europea, ma chiedono decisamente un cambio di passo”.
Valutando situazioni e prospettive personali e dell’economia italiana ed europea in generale, direbbe di vivere, rispetto ad un anno fa:
Con più certezze |
21 |
Con meno certezze |
43 |
Più o meno allo stesso modo |
36 |
Quali tra questi eventi, secondo lei, ha maggiormente contribuito al clima di incertezza sociale ed economica?
Il rallentamento della ripresa economica |
45 |
L’aumento dei flussi di migranti e rifugiati |
31 |
Gli attacchi terroristici |
14 |
Il Brexit (l’uscita del Regno Unito dalla Ue) |
10 |
Per quanto riguarda la ripresa dell’economia europea ed italiana, ritiene che il Brexit avrà:
Conseguenze negative |
39 |
Conseguenze positive |
16 |
Nessuna conseguenza |
26 |
Non s |
19 |
Secondo lei il Brexit è:
Un’occasione per stimolare la costruzione di un’Unione Europea più efficace |
49 |
Un danno grave al processo di costruzione dell’Unione Europea |
29 |
Uno stop senza conseguenze |
9 |
Non ho un’opinione |
13 |
Oggi se dovesse fare un bilancio sulla partecipazione italiana all’Unione europea, direbbe che prevalgono i vantaggi o gli svantaggi?
I vantaggi |
18 |
Gli svantaggi |
32 |
Vantaggi e svantaggi si equivalgono |
37 |
Non sa |
13 |
NOTA METODOLOGICA
Tema del sondaggio: Incertezze degli italiani
Soggetto realizzatore: SWG Spa
Committente e acquirente: Confesercenti Nazionale
Metodologia di rilevazione: sondaggio online CAWI su un campione casuale probabilistico stratificato e di tipo panel ruotato di 1000 soggetti maggiorenni, distribuito su tutto il territorio nazionale. Il campione intervistato online è estratto dal panel proprietario SWG. Tutti i parametri sono uniformati ai più recenti dati forniti dall’ISTAT. I dati sono stati ponderati al fine di garantire la rappresentatività rispetto ai parametri di sesso, età e macro area di residenza.
Margine d’errore massimo: ± 3,0 %
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