A maggio l’economia italiana accelera, trainata dai consumi e dalla crescita dei settori dei servizi. E’ la fotografia scattata dall’Istat nella Nota mensile sull’andamento dell’economia italiana.
“Il mercato del lavoro – spiega l’Istituto – migliora segnando un aumento degli occupati e una significativa diminuzione della disoccupazione. I prezzi risultano in decelerazione. L’indicatore anticipatore mantiene una intonazione positiva”. Ma industria e investimenti non vanno bene, e le aspettative sono abbastanza negative. “Dal lato della domanda – scrive Istat nella nota – alla crescita congiunturale dei consumi finali nazionali (+0,5%) è corrisposta una riduzione degli investimenti fissi lordi (-0,8%), che hanno interrotto la fase positiva iniziata nel terzo trimestre 2014. Il rallentamento degli investimenti è stato determinato da diminuzioni della spesa per macchine, attrezzature e altri prodotti (-2,2%) e per mezzi di trasporto (-0,8%), mentre gli investimenti in costruzioni sono cresciuti (+0,6%, Figura 3). Il valore aggiunto dell’industria in senso stretto è diminuito nei primi tre mesi dell’anno (-0,5%), segnando una pausa dopo l’andamento vivace dei due trimestri precedenti (+0,9% per entrambi i trimestri, Figura 4). Per quanto riguarda le prospettive, nello stesso periodo, gli ordinativi misurati in valore sono aumentati (+1,5% rispetto al trimestre precedente), caratterizzati dall’andamento favorevole dei mercati esteri (+6,1%)”.
Sul fronte dell’inflazione le attese degli operatori rimangono invece “moderate anche a maggio, con indicazioni di aumento dei listini nel breve periodo da parte dei produttori di beni di consumo solo di poco superiori a quelle di diminuzione. Nel primo trimestre del 2017, i consumi finali nazionali hanno mostrato una accelerazione (+0,5%) sostenuta dall’aumento sia della spesa delle famiglie residenti sia della spesa delle amministrazioni pubbliche (rispettivamente +0,6% e +0,5%). Tra le componenti della spesa delle famiglie prosegue la crescita sostenuta dei beni durevoli (+1,8%) mentre si consolidano i consumi di servizi (+0,4%)”.
A maggio, sia l’indice del clima di fiducia dei consumatori, sia quello delle imprese hanno segnato un peggioramento. Per quanto riguarda i consumatori, tutte le componenti hanno registrato un calo, seppur con intensità diverse. Per il secondo mese consecutivo sono aumentate anche le attese di disoccupazione. Il clima di fiducia delle imprese è diminuito nella manifattura (con un peggioramento sia dei giudizi sugli ordini sia delle attese sulla produzione) e nei servizi; nelle costruzioni è rimasto sostanzialmente stabile e nel commercio al dettaglio ha evidenziato un miglioramento. L’indicatore anticipatore mantiene un’intonazione positiva.
Un calo di fiducia che non manca di avere riflessi anche sul piano lavorativo. Nonostante i dati positivi di aprile, infatti, le aspettative formulate dagli imprenditori a maggio sulle tendenze dell’occupazione per i tre mesi successivi risultano in complessivo peggioramento e al di sotto dei valori di lungo periodo in quasi tutti i settori, indica l’Istat, sottolineando che “soltanto nel comparto delle costruzioni le previsioni sono in miglioramento, ma il saldo resta negativo. Le attese di disoccupazione sono aumentate per il secondo mese consecutivo”.