Torino, 28 settembre 2017 – Qual è lo stato di salute del mercato immobiliare (abitativo e commerciale) a Torino? Quale il livello delle compravendite e degli affitti, e in quali zone della città? Quale il profilo degli acquirenti? Se ne è parlato stamattina durante la conferenza stampa organizzata da Tecnocasa e da Anama, l’associazione dei mediatori immobiliari aderente a Confesercenti, per presentare i dati dell’annuale rapporto di Tecnocasa sul settore. “Un appuntamento ormai consueto – dice Mario Chierchia, presidente di Anama-Confesercenti – che consente di fare il punto, anche per quanto riguarda il mercato dei finanziamenti, e ipotizzare l’andamento dei prossimi mesi”.
Questi i punti salienti.
1. Nel primo semestre 2017 i prezzi – dopo un calo del 40% rispetto al periodo pre-crisi – calano molto più lentamente, in media dell’1%. Calo di due punti nell’area centrale e qualcosa di più in centro; addirittura in lieve risalita a Mirafiori e a Lingotto.
2. Ciò – insieme ai tassi bassi (negli ultimi cinque anni il tasso medio di mutuo è sceso dal 4% al 2,10% e la rata media da 557 a 323 euro) – stimola gli acquisti, che infatti sono in ripresa di oltre il 5%, rispetto allo stesso periodo del 2016.
3. “Si tratta – dice Mario Chierchia – di un congiuntura particolarmente favorevole, anche per i giovani: quella degli under 35 è la fascia nella quale si riscontra la maggiore ripresa in termini di acquisto. D’altra parte, il risparmio è tangibile e concreto, sia in termini di valore dell’immobile, sia in termini di rata del mutuo: il che consente la possibilità di acquisto anche per redditi non particolarmente elevati”.
4. Se l’abitativo pare avviato a un’ulteriore espansione, non altrettanta vivacità dimostra il settore commerciale, dove i numeri sono ancora negativi. “Il che – commenta Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti – non è così sorprendente, se teniamo conto del notevolissimo calo del numero delle attività commerciali: in dieci anni ne abbiamo perse oltre 7.000, fra Torino e provincia. Ciò rappresenta non solo un danno immediato per il settore della mediazione immobiliare, ma, più in generale, per la città. E invece l’obiettivo deve essere quello di una Torino in cui negozi e mercati siano elemento di vitalità e sicurezza”.