Torino, 28 gennaio 2021 – 400 milioni di mancati consumi: è il costo sull’economia piemontese per ogni mese di ritardo nella campagna vaccinale Covid rispetto ai ritmi e alle quantità previsti dal piano iniziale. Sono questi i risultati di una stima dell’ufficio studi di Confesercenti, che a livello nazionale stima una perdita di 4,7 miliardi.
“Il vaccino – dice Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti Piemonte – è una priorità per cittadini e imprese. La ripresa dipende fortemente dai risultati che si riusciranno a ottenere con la campagna di vaccinazione. Soltanto un pieno conseguimento degli obiettivi annunciati potrà restituire alle famiglie la fiducia necessaria a riportare i consumi ai livelli pre-pandemici. Più si allontana la normalità, più aumenta il rischio di ulteriori perdite, specialmente per il commercio e il turismo: in questi settori più che in altri, per i cittadini la possibilità di riprendere le proprie abitudini di vita e di consumo e la mobilità sono elementi essenziali. Dunque, un rallentamento dei ritmi inizialmente previsti non possiamo permettercelo: mai come in questo caso le esigenze della salute pubblica vanno di pari passo con quelle dell’economia”.
Particolarmente drammatiche sarebbero le conseguenze per alcuni comparti: l’arretramento dei consumi, infatti, si concentra soprattutto su alcune tipologie di spesa, che stanno sopportando l’intero onere dell’emergenza sanitaria. Il raggiungimento di una significativa soglia di immunità restituirebbe invece il 30% di spesa delle famiglie al comparto degli alberghi e dei pubblici esercizi, il 21% a quello della “ricreazione e cultura”, il 17% all’abbigliamento.
“I consumi contribuiscono al 60% del nostro Pil. Non è dunque possibile sperare in una ripresa dell’economia italiana fino a quando la diminuzione della spesa dei cittadini non verrà riassorbita”, dice Banchieri. “Il governo confida in un aumento dei consumi del 4% per raggiungere un incremento di Pil nel 2021 del 6%. Al momento questo obiettivo sembra fuori portata e solo un’ampia copertura vaccinale potrebbe consentire di raggiungerlo. Per questo riteniamo opportuno e necessario il pressing dell’esecutivo sulle grandi aziende farmaceutiche per velocizzare e incrementare le vaccinazioni, che devono procedere in modo spedito e omogeneo”.