Con le riaperture di maggio inizia un percorso di normalizzazione soprattutto per il comparto non alimentare, insieme ad un ritorno alla ‘socialità’ delle famiglie – con i progressi della campagna vaccinale – che ridimensiona gli effetti dell’online, il recupero sull’anno è positivo ma la strada per tornare ai livelli pre-pandemia è ancora lunga.
Così l’Ufficio economico Confesercenti commenta i dati diffusi dall’Istat sul commercio al dettaglio di maggio 2021.
Il mese di maggio fa registrare, rispetto allo scorso anno, un aumento delle vendite del 13,3%, sintesi di una crescita del 28% del non alimentare – aumento ridimensionato rispetto al rimbalzo dei mesi di marzo e aprile dal fatto che a maggio 2020 era iniziata una risalita dovuta all’allentamento delle norme sanitarie – e di un -1,5% dell’alimentare.
Per il commercio su piccole superfici, che nei mesi passati aveva sofferto di più rispetto alle altre forme distributive, si registra una tenuta migliore. Mentre per il commercio elettronico la crescita è solo del 7%: una variazione così bassa non si registra dalla data di inclusione di questa tipologia nell’indagine Istat, segno di quanto le restrizioni dovute alla pandemia abbiano avuto un ruolo di ulteriore spinta sulla modalità di acquisto virtuale.