“L’obbligo di green pass per accedere alle sale interne di bar e ristoranti non è solo punitivo nei confronti delle attività: è anche costoso da implementare e rischioso per i gestori, trasformati di fatto in agenti di pubblica sicurezza con tutte le responsabilità – anche legali – connesse”. A dichiararlo Giancarlo Banchieri, presidente nazionale di Fiepet, la federazione di pubblci esercizi di Confesercenti.
“Per controllare all’ingresso i certificati – e i documenti di chi li presenta – gli oltre 300mila bar e ristoranti italiani avrebbero bisogno di formare una persona e dedicarla interamente a questo compito. Una soluzione onerosa ed insostenibile per molte imprese, in particolare per quelle più piccole, che dovrebbero probabilmente assumere una figura ad hoc: una strada impercorribile in particolare nelle città d’arte, dove l’assenza di turisti già ha messo a dura prova i fatturati. Preoccupano, inoltre, eventuali ricadute in caso di errori nella fase di controllo: i gestori dovrebbero essere totalmente esonerati da ogni responsabilità”.
“Resta inoltre da capire se un provvedimento di questo tipo sia giustificato anche per piccoli ristoranti o bar, che permettono l’accesso solo a poche persone per volta all’interno dei locali. Sarebbe paradossale, anche perché stando alle indiscrezioni altre attività che sono evidentemente più esposte ai rischi di assembramento – come ad esempio i trasporti – sarebbero per ora escluse dall’obbligo. Speriamo che prevalga il buon senso, almeno nell’applicazione territoriale: rendere il green pass obbligatorio in zona bianca, come hanno giustamente sottolineato le Regioni, sarebbe un disastro”.