Torino, 8 dicembre 2021 – In Piemonte tredicesime e consumi in crescita, ma regali di Natale in calo; e i risparmi aumentano ancora per timore del futuro. È questa la previsione dei comportamenti dei piemontesi in vista del Natale che emerge da un sondaggio condotto da Swg per Confesercenti.
La tredicesima torna a crescere. Dopo il crollo del 2020, quest’anno l’ammontare della mensilità aggiuntiva dovrebbe arrivare in Piemonte a 3,5 miliardi di euro, quasi 30 milioni in più dello scorso dicembre, ma ancora 100 milioni sotto il livello pre-pandemia. Un’iniezione aggiuntiva che dovrebbe generare una spinta di 1,7 miliardi per gli acquisti nel periodo delle feste, circa 220 milioni in più rispetto al 2020. In media, la tredicesima per ciascuno dei dipendenti e dei pensionati della nostra regione è di 1200 euro.
La parte più significativa di questa cifra andrà in consumi, in particolare alle spese per la casa e la famiglia, per cui i piemontesi impiegheranno quasi 1,3 miliardi, il 27,4% in più dello scorso anno; un boom che sembra un rimbalzo: lo scorso anno, infatti, la stessa voce di spesa aveva registrato una marcata flessione.
Diminuisce, però, la quota di risorse che sarà destinata ai regali: quest’anno ammonta a mezzo miliardo, con una contrazione del 10,2% (circa 50 milioni in meno) rispetto al 2020.
In calo anche quella dedicata ai conti da saldare che scende dal miliardo dello scorso anno agli 800 milioni di questo dicembre.
Cresce ancora, invece, il risparmio: quest’anno finirà sotto il materasso un altro miliardo, quasi 80 milioni in più dello scorso anno.
“Quest’anno – dice Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti – la tredicesima dovrebbe dare una spinta ai consumi ben più consistente dello scorso anno. Un aumento dovuto in primo luogo alla ripresa del lavoro dopo lo stop imposto dalla pandemia e alla conseguente riduzione dell’indebitamento. Un segnale che lascia ben sperare, anche se non mancano elementi di preoccupazione. La crescita del risparmio, aumentato per il secondo anno consecutivo, è legata ad un persistente stato di incertezza, a sua volta dovuto al prolungarsi dell’emergenza sanitaria. Serve un’iniezione di fiducia: acceleriamo sulle terze dosi e sgombriamo l’orizzonte dall’ipotesi di nuove restrizioni, che peggiorerebbero il deterioramento del clima e porrebbero un’ipoteca sulla ripresa in atto”.