Nei luoghi di lavoro delle settore privato la mascherina rimane obbligatoria fino al 30 giugno: è questo il risultato delle proroga, stabilita ieri, della validità dei protocolli di sicurezza adottati durante l’emergenza Covid. In particolare, l’obbligo è previsto «in tutti i casi di condivisione degli ambienti di lavoro, al chiuso o all’aperto» e anche quando (come ad esempio nel caso delle attività di commercio) si sia in contatto con i clienti.
Dunque, in negozi, bar, ristoranti e in tutte le altre attività di somministrazione mascherina obbligatoria per dipendenti e titolari e rispetto delle le regole sul distanziamento.
“Riteniamo – dice Confesercenti – che la proroga a giugno del protocollo vigente sia una soluzione positiva, anche se temporanea. Va infatti sottolineato come il protocollo attuale sia nato in una fase emergenziale e sia quindi necessario aggiornarne alcuni contenuti”
“Confesercenti già nei giorni scorsi aveva consigliato ai propri associati di invitare i dipendenti a usare le mascherine, per garantire massima sicurezza e prevenzione a chi lavora e alla clientela. Inoltre – precisa il segretario nazionale, Mauro Bussoni – in caso di contagio conseguente al mancato rispetto delle norme di sicurezza l’Inail potrebbe rivalersi sullo stesso datore di lavoro“.
Nel caso delle attività commerciali, l’obbligo vale per dipendenti e titolari, non per i clienti, per i quali dal 1° maggio scorso le regole sono le seguenti:
1. non è più obbligatorio indossare la mascherina, anche se l’ordinanza del ministero della Salute del 28 aprile ne raccomanda l’uso in tutti i luoghi al chiuso pubblici o aperti al pubblico;
2. è abolito l’obbligo di esibire il green pass per l’accesso ai servizi di ristorazione, svolti al banco o al tavolo, al chiuso; per i servizi all’aperto la certificazione verde era già stata eliminata.