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Inflazione, Confesercenti: “Rientro quasi concluso, ma restano tensioni sull’energia. Bollette 2024 ancora superiori del 70% rispetto al 2021, tra le più alte d’Europa”

16 Gennaio 2025

Il processo di rientro dell’inflazione può ormai dirsi praticamente concluso: le rilevazioni definitive Istat per dicembre confermano una variazione media dell’1,3%, con un tasso annuo dell’1,0%, in calo rispetto al 5,7% del 2023 e, soprattutto, all’8,2% del 2022. Restano, però, tensioni sui prezzi delle materie energetiche, che ancora non hanno riassorbito i picchi raggiunti due anni fa. Nel 2024, infatti, i costi di energia elettrica, gas e combustibili sono stati ancora superiori di quasi il 70% ai livelli del 2021.  Imprese e famiglie italiane continuano a pagare tra le bollette più alte d’Europa.

Così l’Ufficio Economico di Confesercenti.

Sebbene il quadro generale sia positivo, si stanno iniziando a manifestare, come noto, tendenze rialziste dei beni energetici. Il prezzo dell’elettricità, a dicembre scorso, si è assestato su 140€/Mwh, il 15% in più della Germania, il 18% in più della Spagna e il 22% in più della Francia.

Una prospettiva che preoccupa, visto che la riduzione dei prezzi registrata dagli energetici nel 2024 non è stata sufficiente a compensare gli aumenti straordinari degli anni precedenti. I prezzi per la voce “beni e servizi legati all’abitazione”, restano del 35% sopra i valori del 2021 e, come anticipato, a guidare questa tendenza sono soprattutto le bollette. La voce “energia elettrica, gas e altri combustibili”, cresciuta dell’82,9% nel 2022 e del 2,2% nel 2023, è infatti diminuita solo del 15,2% nel 2024, restando dunque quasi 70 punti percentuali sopra il livello del 2021. Questa situazione richiede un monitoraggio costante. Un nuovo rialzo dei beni energetici potrebbe riportare in alto l’inflazione, con un impatto significativo sulla spesa delle famiglie. Sarà quindi essenziale sorvegliare l’andamento dei costi energetici e valutare interventi mirati per contenerli, come già fatto in passato.