L’introduzione di una cedolare secca sulle locazioni commerciali sarebbe un intervento di grande utilità per le imprese.
Così Confesercenti commenta la proposta del Viceministro all’Economia Maurizio Leo di allineare il meccanismo di tassazione su unità immobiliari e immobili commerciali.
Il provvedimento è stato cancellato a fine 2019 creando ulteriori difficoltà soprattutto ai piccoli negozi.
Reintrodurre la cedolare secca – misura che Confesercenti aveva chiesto e ottenuto e che adesso è stata inserita tra le proposte presentate al Governo Meloni – vuol dire provare ad arginare il caro-affitti che, in molte città, mette in seria difficoltà le imprese del commercio.
L’obiettivo deve essere il miglioramento della norma precedente, costruita soprattutto per i proprietari dei locali, subordinando l’accesso alla cedolare secca alla concessione di un canone concordato al locatario.
In questo modo sarebbe possibile sostenere anche il recupero dei negozi sfitti, che in Italia sono centinaia di migliaia, e si otterrebbe un beneficio finale anche per il fisco.
Un negozio in attività genera sicuramente più gettito di un negozio sfitto. Per non parlare dei benefici in termini sociali e di sicurezza che la presenza di un’attività di prossimità comporta.