Il decreto milleproroghe dimentica di rinviare l’inizio della lotteria dello scontrino, previsto per il prossimo primo gennaio. Una dimenticanza grave, che non tiene conto non solo del fatto che metà della rete dei negozi è impossibilitata a partecipare – ad oggi sono stati adeguati meno di 700mila registratori di cassa su 1,4 milioni – ma nemmeno delle restrizioni alle attività che entreranno in vigore dal 24 dicembre fino al 7 gennaio. Sarebbe incomprensibile far partire la lotteria dello scontrino mentre la maggior parte dei negozi è in lockdown.
Così Confesercenti commenta le bozze circolanti di decreto milleproroghe.
Abbiamo chiesto a Mef e Agenzie delle entrate almeno di rinviare le segnalazioni per gli esercenti che non sono in grado di partecipare e di introdurre un tax credit per aiutare le imprese a sostenere i costi di adeguamento hardware e software necessari per aderire alla Lotteria. Ma serve anche un taglio più deciso delle commissioni pagate dalle imprese sulle transazioni elettroniche, che vanno azzerate per tutti i pagamenti fino a 25 euro.
La soluzione più efficace, però, rimane certamente il rinvio in toto della misura. Con metà della rete dei negozi impossibilitata a partecipare, la Lotteria introdurrebbe infatti una distorsione concorrenziale a danno dei negozi di minori dimensioni, che sono quelli più in difficoltà con l’adeguamento dei registratori di cassa. E la misura rischierebbe comunque di fallire, anche perché l’intervento – concepito prima della pandemia – incontrerà molte difficoltà a causa della seconda ondata, a partire dalla chiusura imposta i negozi per contenere il contagio: oltre il 50% delle attività resterà chiuso da qui all’Epifania, senza nemmeno sapere con certezza quando e se riapriranno, viste le ultime, preoccupanti notizie sull’evoluzione del virus. Partire in queste condizioni è assurdo, soprattutto per un progetto per cui si è investito tanto: tra Lotteria dello Scontrino e Cashback, lo Stato ha messo sul piatto 5 miliardi di euro.