Il Presidente dell’ABI Antonio Patuelli oggi sottolinea che l’associazione non ha poteri sulle commissioni POS, perché “è il mercato a fare i prezzi”. Siamo d’accordo: la regola del mercato, però, dovrebbe valere non solo per le banche ma anche per le imprese, che non devono essere obbligate nella scelta dei mezzi di pagamento da accettare.
Così Patrizia De Luise, Presidente di Confesercenti.
Il mercato sta già spingendo verso i pos: negli ultimi sei anni ne sono stati attivati ogni giorno più di 460. Le imprese, in particolare quelle del commercio, hanno deciso liberamente di adottare sistemi di pagamento elettronici, nonostante il legislatore non prevedesse sanzioni, perché lo hanno trovato conveniente: accettare più sistemi di pagamento vuol dire avere più potenziali clienti, riducendo allo stesso tempo i costi ed i rischi della gestione del contante.
Le sanzioni in arrivo, dunque, non sono utili ad una maggiore diffusione della moneta elettronica: sono solo una punizione per quelle categorie di imprese che – a causa di margini di partenza ristretti – hanno difficoltà a sostenere il peso delle commissioni legate alle transazioni elettroniche: gestori carburanti, tabaccai, edicolanti e bar. Ma anche imprese del commercio su area pubblica e tutte le attività ‘mobili’ che, soprattutto in alcune zone d’Italia, si trovano a far fronte alla mancata copertura della banda larga e alle conseguenti difficoltà d’utilizzo dei pos portatili. Un problema che il credito di imposta del 30% predisposto dal governo affronta ma non risolve, vista la dotazione di appena 54 milioni di euro l’anno a regime, poche decine di euro ad impresa.
Rimaniamo convinti che, a fronte dell’introduzione dell’obbligo di accettazione della moneta elettronica, sia necessario ottenere una riduzione complessiva delle commissioni da parte del sistema bancario: non è una missione impossibile, visto che il minor guadagno potrebbe essere compensato dall’aumento dei pagamenti elettronici. Altrimenti, si lasci fare al mercato: si eliminino le sanzioni per chi non ha POS e sulla Lotteria dello Scontrino e si permetta ai consumatori di scegliere da chi servirsi. Senza sanzioni, pagamenti elettronici e lotteria si trasformerebbero in uno stimolo competitivo alla modernizzazione.
Assotabaccai: escludere dall’obbligo i prodotti di monopolio e i servizi
al pubblico, i costi delle commissioni sono insostenibili per i tabaccai
“I prodotti sottoposti a regime di monopolio o in concessione, come tabacchi, valori bollati e giochi, vanno completamente esclusi dall’obbligo di pagamento con moneta elettronica. Le commissioni per accettare bancomat e carte sono infatti insostenibili per i tabaccai, cui è riservato un margine di pochi centesimi di euro anche sui servizi erogati al pubblico. Se non si interverrà al più presto, la rete è a rischio”.
Così Celso Montanari, Presidente di Assotabaccai Confesercenti.
“Non si può pretendere di costringere noi piccoli imprenditori, per ricevere un pagamento, a sostenere cifre a volte anche più alte del nostro stesso margine di guadagno. Per questo chiediamo che tabacchi, valori bollati, giochi e servizi al pubblico siano esonerati completamente dall’obbligo di accettazione della moneta elettronica. Sarebbe un atto di ragionevolezza, che eviterebbe aggravi inaccettabili per i rivenditori e che non avrebbe ripercussioni negative neanche sulla tracciabilità: sigarette, tabacchi e altri prodotti in regime di monopolio, infatti, sono già tutti sotto controllo”.