“La forte contrazione del Pil registrata nel 2020 porterà a un aumento di circa 2.800 fallimenti entro il 2022. A questi potrebbero aggiungersi altri 3.700 fallimenti ‘mancanti’ del 2020 che non si sono realizzati per gli effetti temporanei della moratoria e delle misure di sostegno”.
E’ la stima formulata nella nota sui “Fallimenti d’impresa in epoca Covid“, curata da ricercatori della Banca d’Italia, sulla base della relazione tra fallimenti e ciclo economico.
Tali previsioni, si sottolinea, “vanno interpretate con cautela: da un lato, potrebbero essere sottostimate, nella misura in cui la caduta eccezionale del Pil comporterà un aumento maggiore di fallimenti rispetto a quanto stimato da precedenti fasi recessive; dall’altro lato, potrebbero essere sovrastimate se le misure di sostegno adottate e l’intensità della ripresa economica saranno capaci di aiutare le imprese a fronteggiare la difficile fase congiunturale”.