Torino, 25 maggio 2015 – Ancora molte difficoltà per il commercio torinese, stando ai dati elaborati dall’Osservatorio Confesercenti sulle chiusure e le aperture nei primi quattro mesi del 2015 (si veda la tabella completa in fondo). Come di consueto, sono stati presi in esame il commercio fisso, l’ambulantato, il commercio elettronico, la distribuzione carburanti e l’intermediazione (agenti di commercio), nonché – disaggregando il dato – i settori dell’abbigliamento, dell’ortofrutta e delle macellerie.
In tutti i casi (salvo un timido +2 delle macellerie in città) il segno è negativo, sia a Torino città, sia in provincia: rispettivamente -181 e -381 nel commercio fisso, -52 e -110 nell’ambulantato, -12 e -18 nella distribuzione carburanti, -2 e -7 nel commercio elettronico, -49 e -120 nell’intermediazione.
Da questi dati emerge un commercio a “doppia velocità” fra la città e la provincia. Mentre, infatti, la media delle chiusure a Torino città si attesta a meno di 3 al giorno. il dato complessivo (città più provincia) mostra una media di 5,9 chiusure giornaliere (dato solo di poco meno negativo di quello dello stesso periodo del 2014, quando erano 6,4): circostanza, questa, non nuova ma che, purtroppo, si va consolidando nel tempo.
Preoccupa il dato dell’ambulantato, che finora aveva retto meglio di altri alla crisi: i saldi chiusure/aperture quest’anno superano quelli del 2014 sia in città che in provincia. Per quanto riguarda gli impianti carburanti, continua la ristrutturazione della rete con la chiusura degli impianti marginali: il che solo in parte ha a che fare con la crisi. Statico anche il commercio via internet. Quanto all’intermediazione, la persistenza di dati negativi è un segno che la crisi non è ancora superata, dal momento che proprio gli agenti di commercio sono una spia sensibilissima degli ordinativi da parte dei negozianti.
Esaminando, infine, i tre settori disaggregati nel commercio fisso, si nota come le macellerie almeno in città migliorino leggermente in termini di aperture la performance del 2014, mentre l’ortofrutta passa – sia pure di poco – in terreno negativo rispetto al timido segno positivo del 2014. L’abbigliamento riduce invece i saldi negativi rispetto al 2014: aperture praticamente stabili, ma meno chiusure. Per un settore che in questi anni è stato fra i più colpiti, è un risultato che non si vedeva da tempo.
“Questi numeri – commenta Stafano Papini, presidente di Confesercenti – non ci soddisfano: non possiamo parlare di inversione di tendenza e non possiamo dimenticare la sofferenza di tanti piccoli imprenditori e delle loro famiglie costretti ad abbandonare la loro attività. Il commercio continua a pagare il proprio pesante tributo alla crisi. D’altra parte, il recente sondaggio condotto a livello nazionale da Swg per Confesercenti denuncia una persistente sfiducia degli italiani verso il futuro e oltre il 70% di essi vede in prospettiva immutati o addirittura in calo i propri consumi. Non credo che su questo Torino faccia eccezione.
“In questo quadro – continua Papini – il fatto che particolarmente a Torino città l’andamento delle chiusure si stia riducendo è l’unico elemento parzialmente positivo, ma si tratta comunque di un piccolo rallentamento della decrescita, non di una crescita; a ciò si aggiunga il rischio di desertificazione commerciale in vaste aree della provincia, dove la concorrenza delle strutture di grande distribuzione si fa sentire di più.
“In ogni caso – conclude – non ci stancheremo di dire che il vero punto di svolta sarà rappresentato da un rilancio deciso e duraturo dei consumi: di cui, però, non si vede traccia e per favorire il quale le politiche pubbliche sono ancora drammaticamente assenti”.
Imprese registrate al 30-4-2015
Flussi di iscrizioni, cessazioni e relativi saldi nei primi quattro mesi del 2015 |
||||||||
Settore | Torino e provincia | Torino città | ||||||
Registrate | Iscrizioni | Cessazioni | Saldo | Registrate | Iscrizioni | Cessazioni | Saldo | |
A. Dettaglio in sede fissa (tutti i settori) |
20.659 |
336 | 717 | -381 | 10.065 |
168 |
349 |
-181 |
A.1. Dettaglio alimentare * |
2.862 |
77 | 102 | -25 | 1.382 |
47 |
55 |
-8 |
A.2. Dettaglio extralimentare ** |
17.797 |
259 | 615 | -356 | 8.683 |
121 |
294 |
-173 |
B. Ambulantato |
7.801 |
180 | 290 | -110 | 4.059 |
111 |
163 |
-52 |
C. Impianti carburanti |
622 |
4 | 22 | -18 | 202 |
0 |
12 |
-12 |
D. Commercio via internet |
613 |
37 | 44 | -7 | 300 |
19 |
21 |
-2 |
E. Intermediazione (agenti di commercio) |
10.577 |
294 | 414 | -120 | 4.509 |
132 |
181 |
-49 |
SALDI TOTALI (A+B+C+D+E) |
40.272 |
851 | 1.487 | -636 | 19.135 |
430 |
726 |
-296 |
* di cui macellerie |
1.034 |
21 | 24 | -3 | 463 |
14 |
12 |
2 |
* di cui ortofrutta |
384 |
17 | 22 | -5 | 160 |
11 |
13 |
-2 |
** di cui abbigliamento |
3.814 |
69 | 146 | -77 | 1.937 | 27 | 66 | -39 |