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Commercio, in Piemonte aumentano soltanto le imprese guidate da stranieri

29 Aprile 2015

Torino, 2 marzo 2015 – Se in questi ultimi anni i dati del commercio in Piemonte sono stati un po’ meno negativi, lo si deve esclusivamente agli imprenditori di origine straniera; questi ultimi, a differenza del passato, non operano soltanto nei settori marginali, ma guidano un numero sempre più rilevante di imprese ad alta intensità di capitale: è quanto emerge da uno studio condotto da Confesercenti sulle imprese commerciali guidate da stranieri nella nostra regione fra il 2011 e il 2014. In fondo i dati completi.

L’aumento delle imprese guidate da stranieri – Sia nel commercio fisso, sia nell’ambulantato, sia nelle attività di “somministrazione e alloggio” il saldo 2014/2011 delle imprese con titolare straniero è positivo (rispettivamente di 139, 310 e 877 unità, pari a una media del 17,5%), laddove gli stessi dati riferiti all’intero universo delle imprese sono negativi (in media -11,4%) in due casi su tre: -1462 nel commercio fisso e -195 nell’ambulantato; fanno eccezione i pubblici esercizi e i negozi alimentari, il cui dato è positivo, però, solo grazie agli stranieri.

I dati di settore – Questa tendenza di carattere generale è confermata anche se si disaggregano di dati fra extralimentare e alimentare e – all’interno di quest’ultimo comparto – si prendono in considerazione importanti settori di consumo come l’ortofrutta, le carni, la panetteria, il pesce. Nell’extralimentare l’unica eccezione è rappresentata dall’abbigliamento, dove il dato negativo coinvolge sia il totale delle imprese (-840), sia quelle guidate da stranieri (-26): ciò a ulteriore riprova che – nella crisi generale – è l’abbigliamento il “grande malato”

La loro incidenza sul totale – Fra il 2011 e il 2014 è aumentato di quasi due punti il tasso medio di incidenza sul totale delle imprese rette da stranieri. Anche in questo caso, la tendenza all’incremento è uniforme in tutti i settori: +0,6 punti nel commercio fisso e nell’ambulantato, +2,8 nella somministrazione. Attualmente un terzo delle imprese ambulanti ha un titolare straniero. Sono il 4,8% nel commercio fisso e il 10,8% nella somministrazione: quest’ultimo dato dimostra che ormai gli stranieri non sono presenti soltanto in settori più marginali, ma sono attivi anche in settori dove c’è bisogno di un investimento iniziale più alto e nei quali c’è l’“ostacolo” rappresentato dal corso professionale obbligatorio e dal relativo esame.

“Si tratta – commenta Stefano Papini – della conferma statistica di una tendenza che in questi anni avevamo empiricamente colto, sia tenendo conto della progressiva diversificazione della platea dei nostri associati, sia della composizione delle classi nei corsi organizzati dal Cescot, la nostra agenzia di formazione professionale. Alcuni aspetti, però, sono sorprendenti nella loro ampiezza, a partire dalla unifomità del dato positivo delle aperture di imprese a titolare straniero rispetto al totale. L’altro elemento significativo è quello relativo ai pubblici esercizi e alle attività di alloggio, i settori più caratterizzati da barriere all’entrata a causa dell’alto investimento iniziale necessario: il +2,8% in soli quattro anni dimostra che una parte sempre più significativa dell’imprenditoria straniera è in grado di operare in settori dinamici e innovativi come quelli dall’accoglienza e del turismo. Il che deve indurci ad abbandonare la vecchia visione dello straniero inevitabilmente installato in attività marginali e mature, come è almeno una parte dell’ambulantato: ovvio, poi, che in quest’ultimo settore il tasso di operatori stranieri risulti ancora preponderante, sia perché è stato il primo a essere massicciamente coinvolto nel fenomeno, sia perché una parte dei nuovi operatori stranieri, per condizione personale e per limitata disponibilità economica, continua a privilegiare i mercati.

“In ogni caso – conclude Papini – è abbastanza facile prevedere che il fenomeno descritto dal nostro studio si incrementerà nei prossimi anni, sia come quantità che come qualità imprenditoriali”.

 

 

REGIONE PIEMONTE Imprese gestiteda stranieri Totaleimprese Incidenza % imprese gestite da stranierisul totale
SETTORE 2011 2014 Saldo % 2011 2014 Saldo % 2011 2014 Saldo
A. Commercio fisso 1518 1657 139 9,1 35848 34386 -1462 -4,1 4,2 4,8 0,6
       A.1. Alimentare * 305 408 103 33,7 5256 5293 37 -0,7 5,8 7,7 1,9
      A.2. Extralimentare ** 1213 1249 36 2,9 30592 29093 -1499 -4,8 3,9 4,2 0,3
B. Ambulantato 3702 4012 310 8,3 11790 11595 -195 -1,6 31,3 31,9 0,6
       B.1. Alimentare 362 436 74 20,4 3615 3536 -79 -2,2 10 12,3 2,3
       B.2. Extralimentare 3340 3576 236 7,1 8175 8059 -116 -1,4 40,8 44,3 3,5
C. Somministrazione e alloggio 2331 3208 877 37,6 28823 29609 786 -2,7 8 10,8 2,8
TOTALI (A+B+C) 7551 8877 1326 17,5 76461 75590 -871 -11,4 9,8 11,7 1,9
* di cui macellerie 155 170 15 9,6 2005 1852 -153 -7,6 7,7 9,1 1,4
* di cui ortofrutta 35 78 43 81,4 607 725 118 19,4 5,7 10,7 5
** di cui abbigliamento 535 509 -26 -4,8 8235 7395 -840 -10,2 6,4 6,8 0,4