Torino, 7 febbraio 2020 – Prima riunione, oggi pomeriggio, del tavolo di crisi del commercio convocato dall’assessora Vittoria Poggio su proposta della Confesercenti.
“Abbiamo apprezzato – dice il presidente di Confesercenti Piemonte, Giancarlo Banchieri – che anche la Regione abbia aperto una discussione ad ampio raggio sui problemi del commercio e che l’assessora Poggio abbia confermato il carattere permanente del tavolo di crisi, che d’ora in poi si riunirà per esaminare le singole questioni. La Regione – dati i poteri che le sono costituzionalmente attribuiti – può dispiegare una serie di azioni e interventi di non poco conto. Al di là delle singole misure, tuttavia, appare ancora più importante che la ‘questione commercio’ sia affrontata in modo innovativo rispetto a quanto è avvenuto sinora, proprio in considerazione del carattere strutturale della crisi che il settore sta affrontando. Inoltre, la Regione, nella sua funzione generale politica, può accompagnare e sostenere le associazioni nelle loro rivendicazioni verso il governo nazionale”.
Nel merito, Confesercenti ha presentato una serie di proposte:
– istituzione di un fondo di sostegno alle attività commerciali danneggiate dai cantieri;
– sgravi fiscali per i piccoli commercianti;
– misure di facilitazione dell’accesso al credito per le piccole imprese del commercio e del turismo;
– predisposizione di un fondo regionale di riassicurazione delle richieste di finanziamento che non possono essere appoggiate al Fondo centrale di garanzia;
– voucher per riduzione del costo della garanzia;
– misure di sostegno agli investimenti delle micro imprese;
– misure di sostegno alla qualificazione e alla formazione professionale (anche in campo digitale) di titolari e dipendenti;
– predisposizione di un piano strategico regionale del turismo;
– sostegno al miglioramento delle strutture ricettive esistenti, anche con un’integrazione e qualificazione dei servizi complementari.
Oltre a queste misure specifiche appare urgente una decisa revisione della legge regionale 28/1999 sul commercio che sia più in armonia con la mutata situazione del settore e riconosca e tuteli il ruolo del commercio di vicinato. Sono necessari nuovi criteri di programmazione urbanistico-commerciale che valorizzino la funzione di negozi, mercati e pubblici esercizi, e pongano severi limiti all’ulteriore espansione della grande distribuzione.