Torino, 9 aprile 2020 – Niente gite pasquali, gente a casa, e così volano i consumi di carne. I macellai, interpellati da Confesercenti sui consumi in vista della Pasqua, parlano di un incremento di ordini del 30% e oltre: le famiglie, condizionate dall’emergenza Coronavirus, si preparano a trascorrere fra le mura domestiche la Pasqua e soprattutto la Pasquetta, giornata tradizionale di gite fuori porta, e questo fa salire gli acquisti in macelleria. I macellai lamentano qualche difficoltà di approvvigionamento degli agnelli, poiché sono praticamente chiuse le importazioni da Francia, Spagna e altri Paesi europei, e rimane dunque la sola produzione locale: ciò provoca qualche tensione nei prezzi, che in media sono saliti del 10%, rispetto allo scorso anno.
“Le macellerie – dice Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti – stanno facendo fronte agli ordini di chi fino allo scorso anno, in occasione delle festività pasquali, si recava al ristorante o, comunque, era fuori di casa per gite o turismo. In compenso, i ristoranti – costretti alla chiusura – vedono crollare il loro fatturato anche in questa festività, salvo quelli che effettuano consegne a domicilio; si tratta, tuttavia, di un fenomeno limitato, che solo in minima pare mitiga il calo del fatturato del settore, vicino al 95%. Allo stesso modo, anche il fatturato delle pasticcerie si è praticamente azzerato”.