In Italia prezzi scendono più velocemente che nell’Eurozona
La ripresa dell’occupazione a marzo è un dato senz’altro positivo, in particolare dopo il calo di febbraio. Il quadro è ancora oscillante, ma la tendenza dei primi tre mesi dell’anno è al rialzo, anche grazie al graduale ritorno alla crescita del lavoro indipendente che pure – fino all’atteso intervento sulle Partite Iva – non ha ancora avuto sostegni mirati. Preoccupa, invece, la discesa dei prezzi di Aprile (-0,4%), decisamente più veloce della caduta media registrata nell’Eurozona (-0,2%).
Così Confesercenti sui dati sull’occupazione e sui prezzi diffusi nei giorni scorsi dall’Istat.
L’abbassamento dei prezzi in Italia, come nel resto del continente, è trainato dal calo degli energetici, che fanno registrare un -7,4%. Tuttavia le flessioni registrate anche nel comparto dei Beni (-1%) e degli Alimentari (-0,1%) sembrano confermare il persistere della debolezza della domanda delle famiglie, la cui spesa non riparte con la forza attesa. Nonostante il calo dei prezzi permetta agli italiani di risparmiare circa 2 miliardi di euro, i consumi continuano a stagnare: segno di un clima di incertezza, causato da uno scenario economico che lancia segnali contraddittori.
Serve un intervento mirato per rinforzare il ritorno alla spesa delle famiglie. C’è bisogno di un intervento coraggioso, di un ‘Consumer Act’ che dia un po’ di ossigeno alle famiglie e aiuti la ripartenza della spesa. In questo quadro, la riduzione dell’Irpef sarebbe senz’altro la via via maestra da percorrere il prima possibile per riportare fiducia tra le famiglie italiane e far ripartire definitivamente i consumi.