Torino, 18 settembre 2018 – “Ora si darà la colpa del fallimento alle reciproche gelosie e al tentativo di Milano di prevaricare. E forse in parte è anche così. Ma i veri responsabili del fallimento del sogno olimpico di Torino sono a Torino e soltanto a Torino”. Così Giancarlo Banchieri, presidente della Confesercenti, commenta le ultime notizie a proposito delle Olimpiadi invernali del 2026. Una vicenda – continua Banchieri – gestita male sin dall’inizio dall’amministrazione e dalla maggioranza del consiglio comunale: accanto agli oppositori dichiarati, che almeno ci mettevano la faccia, c’è stato un atteggiamento quanto meno poco risoluto da parte della sindaca Appendino e della giunta, fatto di dichiarazioni contrastanti, marce indietro, atteggiamenti ondivaghi, scarsa chiarezza.
“La città – nelle sue più varie articolazioni – è stata compatta sul progetto: una compattezza che, però, non basta se non trova altrettanta convinzione da parte dell’amministrazione. Perché il problema è proprio questo: la maggioranza nel suo complesso non è mai stata davvero convinta di giocare la partita sino in fondo e questo si paga nei rapporti con gli altri soggetti coinvolti. L’arroganza altrui non giustifica la propria ignavia. Purtroppo, ancora una volta ci rimette Torino”.
RETE IMPRESE ITALIA: “OLIMPIADI FONDAMENTALI PER IL PIEMONTE, SI TENTI DI RECUPERARE”
A fronte delle gravi notizie circa l’esito della procedura di selezione della candidatura italiana per le Olimpiadi invernali del 2026 che, ad oggi, vede l’esclusione di Torino a vantaggio di Milano e Cortina, le cinque Associazioni piemontesi dell’Artigianato, del Commercio, del Turismo e dei Servizi lanciano un grido di allarme.
Le Olimpiadi 2026 sono un’occasione irrinunciabile per il rilancio dell’intera economia regionale e, per questo motivo, invitano le istituzioni piemontesi, a tutti i livelli, a compattarsi per garantire il coinvolgimento di Torino e, quindi, del Piemonte in un evento di portata mondiale.
Rete Imprese Italia – Piemonte auspica quindi che il Comune di Torino sappia responsabilmente esercitare il ruolo di leadership che compete al capoluogo di regione, a beneficio dell’intera comunità piemontese, accettando se necessario soluzioni di compromesso onde evitare di essere completamente tagliati fuori dall’organizzazione di una manifestazione sportiva dalle evidenti ricadute economiche.