Torino, 19 dicembre 2022 – 197 euro contro i 236 dello scorso anno: è in questo calo di 39 euro (pari a quasi il 18%) della spesa per i regali il senso del Natale 2022 dei piemontesi. Le stime elaborate dall’ufficio studi di Confesercenti a partire da sondaggi sui consumatori condotti con Swg e Ipsos rendono evidente come le spese per le festività natalizie siano condizionate da inflazione e bollette. L’incertezza e riduzione del potere d’acquisto a causa dell’inflazione frenano gli acquisti in una larga parte della popolazione: a fronte di un 39% di piemontesi che dichiara l’intenzione di mantenere stabile la spesa, il 47% annuncia che ritoccherà al ribasso il budget previsto per i doni rispetto allo scorso anno. Solo il 14% pianifica di spendere di più.
“Ci sono ancora alcuni giorni per gli acquisti – dice Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti – e speriamo in uno sprint finale che migliori il bilancio definitivo delle vendite. Ma se le previsioni dovessero essere confermate, sarà un Natale peggiore di quello del 2021: in quel momento c’era l’euforia della fine delle restrizioni dovute alla pandemia e le bollette ancora non pesavano così tanto. Ora, purtroppo, il clima è cambiato. Speriamo che almeno i molti turisti attesi per le feste contribuiscano agli acquisti. Ma i consumi sono al palo e questo mette in affanno non solo le famiglie ma anche le imprese, che speravano in una boccata d’ossigeno dopo mesi di difficoltà: ma la boccata d’ossigeno sta arrivando solo in parte”.
Dove si acquista
L’online rimane il canale d’acquisto più frequentato (lo indica il 63% degli intervistati), mentre i negozi di quartiere o di vicinato sono scelti dal 22%. I negozi nei centri commerciali vengono scelti dal 46% e i negozi monomarca delle grandi catene retail dal 29%. Il 21% acquisterà online direttamente dal sito del produttore. Il 12%, invece, si rivolgerà a un mercatino per comprare almeno uno dei regali da mettere sotto l’albero.
Che cosa si acquista
Nella top ten delle intenzioni di acquisto per un regalo, spiccano i capi d’abbigliamento (44% delle indicazioni), seguiti da libri (40%), prodotti di profumeria (39%), giochi e giocattoli (38%), regali gastronomici (31%), accessori di moda (30%), prodotti tecnologici (25%), arredamento e prodotti per la casa, vini ed elettrodomestici e piccoli elettrodomestici (tutti al 21% di indicazioni). Solo il 7%, invece, regala un viaggio o una vacanza.
Commercianti, bilancio (per ora) non soddisfacente
I commercianti – interpellati da Confesercenti questa mattina, dopo l’ultimo week end di acquisti prima di Natale – confermano la cautela riscontrata nei consumatori, anche se il fine settimana appena passato si è rivelato nel complesso migliore rispetto a quello precedente. Nonostante l’abbigliamento sia indicato come prima scelta, cala il numero degli scontrini ma anche la spesa media: si sente particolarmente la concorrenza del web e il settore è stretto fra gli sconti del Black Friday e gli imminenti saldi. Meglio i libri, anche se le vendite complessive sono ancora ad di sotto di quelle dello scorso anno. Il settore meno penalizzato è quello dell’alimentare: nonostante la crisi, i piemontesi non rinunciano alla spesa per il cenone e il pranzo di Natale; ma anche il regalo enogastronomico riscuote sempre più preferenze. Dunque, la spesa alimentare – dicono gastronomi, alimentaristi, macellai e pasticceri – sta avendo e avrà, specialmente nei prossimi giorni, un incremento: le prime impressioni, che dovranno essere confermate, indicano un più 10%.
Turismo in controtendenza
Per fortuna, il turismo accelera per le feste, anche grazie al ritorno dei viaggiatori stranieri. A una settimana dal Natale, le previsioni delle imprese ricettive sui flussi turistici sono positive: tra Natale, Capodanno ed Epifania è atteso un incremento dell’8,1% rispetto al 2021. La domanda italiana resta maggioritaria: complessivamente, le presenze di nostri concittadini avranno una crescita del 2,2% rispetto allo scorso anno. Ma l’incremento più alto è segnato dai visitatori stranieri: i flussi dall’estero sono stimati in crescita del 19,5% per queste feste. Ad aumentare soprattutto le presenze di tedeschi e francesi, ma anche svizzeri, britannici, olandesi e belgi.