Torino, 14 aprile 2022 – Dopo due anni di pandemia, questa Pasqua segna il ritorno alla normalità. Sono concordi gli operatori commerciali interpellati da Confesercenti: i consumatori riprendono le abitudini abbandonate a causa del Covid nel 2020 e nel 2021.
La prima è quella delle gite di Pasquetta: le macellerie stanno registrando un piccolo boom negli acquisti e nelle prenotazioni di carne per le grigliate all’aperto. “Siamo quasi tornati – dice Luigi Frascà, presidente di Assomacellai-Confesercenti – ai livelli di vendita del 2019: evidentemente, la gente ha voglia di muoversi e la Pasquetta rappresenta la prima grande occasione: come di tradizione, molti richiesti e agnello e costine. Ma anche gli acquisti per il pranzo di Pasqua stanno andando bene. L’unica nota negativa sono i prezzi in aumento: al di là dell’euforia pasquale, questo è un problema che si sta già facendo sentire sui nostri volumi di vendita nei giorni normali”.
Se i torinesi riprendono le gite fuori porta, molti turisti stanno giungendo a Torino: “Ancora in questi giorni – racconta Giulia Beccaris, presidente di Assohotel-Confesercenti – continuiamo a ricevere prenotazioni ed è prevedibile che gli alberghi cittadini arriveranno a sfiorare il 90% dell’occupazione, specialmente per le camere triple e quadruple, richieste dalle famiglie: un dato che non si riscontrava da tempo”.
Aspettative positive anche per le guide turistiche: le visite guidate sono di nuovo possibili e la ripresa è evidente: “Si tratta soprattutto di gruppi famigliari – spiega Micol Caramello, presidente di Federagit-Confesercenti – e le mete più richieste sono il Museo Egizio, Palazzo Reale e il Museo del Cinema. Mancano ancora i turisti stranieri, ma indubbiamente anche per noi qualcosa si sta muovendo”
Soddisfatti i ristoratori: buono il livello di prenotazioni già arrivate, ma tutti si aspettano un’ulteriore spinta negli ultimi giorni. “Torino – dice Fulvio Griffa, presidente di Fiepet-Confesercenti, la federazione di pubblici esercizi – si sta riempiendo di turisti e quindi contiamo su un buon risultato, anche al di là delle prenotazioni. Non abbiamo ancora ripreso i livelli prepandemia, ma – dopo due anni di difficoltà – si tratta di un risultato comunque apprezzabile”.
Infine, i classici di Pasqua. A uova e colombe i torinesi non rinunciano e la produzione artigianale locale rimane la preferita, con vendite in aumento del 5%. Quanto ai prezzi, gli operatori sono impegnati nel massimo contenimento, anche se i costi di materie prime (prima di tutto farina e burro), gas ed elettricità sono sempre più proibitivi: il prezzo delle uova è rimasto pressoché invariato, mentre c’è stato un piccolo ritocco di quello delle colombe: 5%.
“Le impressioni degli operatori – dice Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti – sono confortanti: dopo il lungo gelo della pandemia, questa Pasqua può rappresentare per il commercio e il turismo una svolta. Ciò è tanto più vero per Torino, vista la lunga serie di eventi che nelle prossime settimane metteranno la nostra città al centro dell’attenzione. C’è soltanto da sperare che tutto ciò non venga compromesso da guerra e inflazione galoppante: un mix preoccupante, che può tarpare le ali alla ripresa, ridurre i consumi e mettere in ginocchio imprese e famiglie. Purtroppo, qualche avvisaglia in questo senso c’è già e bisognerà fare di tutto per limitare i danni”.