Torino, 29 marzo 2018 – Fra domani, venerdì, e martedì prossimo gli alberghi torinesi avranno un tasso occupazione delle camere intorno al 90%. “Evidentemente – dice Giancarlo Banchieri, presidente della Confesercenti – la coincidenza della Pasqua e delle due partite (Juve – Milan, sabato e Juve – Real Madrid, martedì) ha fatto sì che molti abbiano deciso di anticipare o prolungare la loro presenza in città o che comunque l’avvicendarsi di visitatori per i diversi eventi garantisca una occupazione quasi totale delle camere. Fatto sicuramente importante, anche se non va dimenticato il contesto di difficoltà che i recenti dati sul calo delle presenze turistiche a Torino nei mesi scorsi hanno evidenziato”. In ogni caso, la Pasqua 2018 – secondo le rilevazioni effettuate da Confesercenti in questi giorni fra i commercianti – si annuncia in linea con quella dello scorso anno.
Le guide turistiche abilitate segnalano un soddisfacente livello di prenotazioni di visite guidate, soprattutto – come normalmente succede a Pasqua – di famiglie, piuttosto che di gruppi organizzati. In assenza di grandi mostre, la meta trainante rimane il museo Egizio. Si può prevedere un buon afflusso particolarmente nei musei statali visto che quest’anno la Pasqua coincide con la prima domenica del mese, in cui l’entrata in questi musei è gratuita. Il buon afflusso di visitatori dovrebbe inoltre favorire bar, ristoranti e pizzerie.
Quanto ai negozi, anche in questo caso le aspettative sono di una conferma dei risultati dello scorso anno, specialmente per i tre articoli tipicamente pasquali: agnelli, colombe e uova.
Agnelli – Partenza per ora un po’ a rilento che si conta di compensare fra sabato e domenica. Soprattutto si spera molto sulle grigliate e sulle gite fuori porta di lunedì, viste le buone previsioni meteorologiche: il livello di prenotazione delle carni è buono. I prezzi fermi rispetto allo scorso anno: per agnelli nostrani in media 14-15 euro il chilo per la coscia, 16-17 per le cotolette, 14-15 per la spalla; 10-11 euro per gli agnelli di provenienza inglese o spagnola; per costine di maiale 8-9 euro; il capretto nostrano è sui 18 euro il chilo.
Colombe e uova – La previsione è quella di vendite almeno pari a quelle registrate lo scorso anno, ma in molti non escludono un incremento, specialmente per le uova (+5%). Anche in questo caso, i prezzi sono sostanzialmente invariati rispetto alla Pasqua 2017: colomba a 24/26 euro al chilo, uova a 50/60 euro. Sempre più significativa la fascia di clientela disposta a spendere di più per i dolci artigianali: da questo punto di vista il trend è in crescita da ormai qualche anno.
Gastronomia – Buoni gli ordinativi, almeno come nel 2017, ma in questo caso bisogna aspettare sabato per avere un dato più attendibile.
“Una Pasqua sicuramente non eccezionale per quanto riguarda i consumi dei torinesi – commenta Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti -, che speriamo venga compensata delle molte presenze in città. Dei turisti potranno beneficiare non soltanto bar e ristoranti ma più in generale il commercio cittadino, al di là degli articoli tipicamente pasquali. È sicuramente positivo, inoltre, che gli operatori possano contare – grazie alle partite – su un numero maggiore di giorni di presenze turistiche ”.