“L’Italia sembra aver archiviato la fase più difficile della crisi, ma è rimasta congelata in una fase di stabilizzazione dei livelli di attività senza che vi siano le premesse per un’accelerazione a breve”. Così l’Ufficio Economico Confesercenti commenta le stime provvisorie Istat sul PIL italiano nel 2015.
“Le incertezze sul futuro pesano ancora molto, soprattutto sul clima di fiducia degli imprenditori: il quadro generale, infatti, è quello di un sistema ancora frenato. Gli accenni di ripresa più forti sono stati quelli sul fronte dei guadagni in termini di occupazione dipendente: a dimostrazione che le riforme, se vanno nel verso giusto, producono effetti positivi importanti. Per il resto, però, si naviga ancora a vista, in balia delle tempeste dei mercati, mentre non si intravede un impulso alla crescita da parte della politica di bilancio, che per ora ha sfruttato tutti i margini a disposizione”.
“Servono interventi che restituiscano fiducia alle imprese, a partire dalla cancellazione definitiva delle clausole di salvaguardia IVA e dal sostegno all’occupazione indipendente. Ma abbiamo bisogno anche di ridare slancio al mercato interno: la nostra economia, infatti, registra una crescita della domanda interna troppo bassa, soprattutto se si considera la presenza di impulsi esterni significativi come quelli derivanti dalla caduta del prezzo del petrolio. Occorre dunque mettere in campo misure coraggiose a sostegno del reddito delle famiglie in generale, liberando altre risorse con una intelligente e coraggiosa riduzione della spesa pubblica improduttiva. Uno stimolo importante alla crescita del Pil può provenire, infatti, solo dai consumi, visto che gli investimenti hanno ancora bisogno di tempo per manifestarsi”.