Torino, 6 luglio 2024 – L’inizio dei saldi estivi a Torino conferma le previsioni della vigilia: è questa la valutazione dei commercianti interpellati in queste ore da Confesercenti per un giudizio a caldo. Finalmente i consumatori stanno facendo gli acquisti a lungo rimandati e si è registrato un buon afflusso di clientela già dalla tarda mattinata, con una intensificazione nelle prime ore del pomeriggio.
Lo scontrino medio si conferma a 140 euro, ma qualche operatore si spinge a indicare 160/170 euro, specialmente nei negozi del centro. Anche fra i negozianti della periferia il giudizio sul primo giorno è cautamente positivo, nonostante in occasione dei saldi il centro sia tradizionalmente privilegiato. In tanti acquistano abbigliamento per il mare, segno che fra i torinesi c’è voglia di vacanze. Buoni risultati anche per le calzature: sneaker, ballerine, sandali,, ma anche modelli per lo sport. Gli operatori sperano che le prossime settimane confermeranno questo andamento (e che il “solito” temporale del tardo pomeriggio non comprometta le ultime ore di attività): se sarà così, questa potrebbe essere una buona stagione di saldi dopo anni deludenti.
“Riscontriamo interesse da parte dei consumatori – dice Micaela Caudana, presidente di Fismo-Confesercenti, la federazione dei commercianti di abbigliamento e calzature –, anche se gli acquisti rimangono oculati. È comunque una piccola boccata d’ossigeno per i nostri negozi: il meteo incerto e anomalo che ha caratterizzato la primavera, infatti, ha avuto un impatto negativo. Secondo i nostri calcoli, dall’inizio di quest’anno il 39% dei consumatori ha acquistato meno capi, calzature e accessori: per noi, un calo delle vendite fra il 15% e il 20%. Questa buona partenza, tuttavia, non risolve un problema che non mi stanco di segnalare: l’attuale modello dei saldi non funziona più, vanificato com’è da promozioni continue, ‘presaldi’ più o meno leciti, concorrenza del web. E quella sullo spostamento delle date di inizio rischia di essere una battaglia di retroguardia: molto meglio riconoscere a ciascun commerciante una piena libertà nella scelta dei tempi e delle modalità”.
“Si tratta – aggiunge Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti – di piccoli segnali confortanti: non riusciranno a compensare le minori vendite degli scorsi mesi, ma comunque caratterizzano positivamente questa prima giornata. Secondo i recenti dati Istat, gli italiani recuperano il reddito disponibile, ma la spesa non riparte: nei primi tre mesi dell’anno è aumentato di 9,1 miliardi, quasi sei volte di più dei consumi (+1,6 miliardi). È la dimostrazione che rimane irrisolto il problema di un robusto rilancio dei consumi. Un’esigenza tanto più pressante in Piemonte, che – nel 2023, rispetto al 2019 – è stata fra le regioni in cui il calo dei redditi si è fatto maggiormente sentire: 1.801 euro in meno per ogni famiglia, il 4,6% in meno rispetto alla media nazionale di -0,7%”.