Torino, 2 luglio 2022 – I segnali di difficoltà c’erano tutti e la prima giornata dei saldi li sta confermando: l’avvio a Torino e in Piemonte è al rallentatore. Gran parte dei commercianti, interpellati in queste ore da Confesercenti per un giudizio a caldo, conferma un calo, sia pur lieve, dello scontrino medio (che si attesta fra i 120 e i 150 euro) e del volume delle vendite (-5%); solo una minoranza conta di raggiungere almeno il livello delle vendite registrato nel 2021. Certamente non in periferia: qui gli affari stentano a decollare, tanto che molti non hanno notato differenze fra questo sabato di saldi e un sabato normale.
“Il grande caldo – dice Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti – non invoglia allo shopping e induce a lasciare le città per il week end. Le incertezze economiche scoraggiano i consumatori: le famiglie devono combattere con gli aumenti delle bollette, della benzina e di tanti altri generi, e con le non rosee prospettive dell’autunno: il che porta molti a fare acquisti in modo più oculato e in linea con le necessità, limitando al massimo gli acquisti d’impulso che un tempo erano tipici durante i saldi”.
Tuttavia, i commercianti continuano a sperare in un recupero nelle prossime settimane: “Una parte significativa della clientela deve ancora iniziare le ferie e pare che gli italiani quest’anno siano disposti a spendere soprattutto per viaggiare: auspichiamo che ciò li induca a rinnovare e incrementare il guardaroba”, aggiunge Micaela Caudana, presidente di Fismo-Confesercenti, la federazione di commercianti di abbigliamento.
“Il settore dell’abbigliamento e delle calzature – conclude Micaela Caudana – sconta persistenti difficoltà e ha vissuto un avvio di anno deludente: nei primi sei mesi del 2022 il 57% delle nostre attività segnala una diminuzione delle vendite, mentre solo il 13% indica una crescita; una frenata resa più aspra dall’aumento dei costi della merce. Per questo, invitiamo per i saldi a comprare nei negozi fisici, non solo per una maggiore qualità dell’acquisto – si possono toccare con mano e provare i capi, assistiti da personale competente – ma anche per contribuire al sostegno dei negozi di vicinato che rendono vive e sicure nostre città”.