Gli interventi sui contratti a termine contenuti nel decreto dignità segnano un passo indietro. Cambiare in corsa le regole del gioco e stabilire un aumento dei costi del lavoro rischia di causare incertezza fra gli operatori e di avere un impatto economico rilevante sulle imprese, con probabili ricadute negative sull’occupazione. Così Confesercenti sul decreto-legge dignità del governo.
Sarebbe un colpo difficile da sostenere soprattutto per le imprese turistiche e del terziario, anche perché il provvedimento arriva quando la stagione estiva è già iniziata e la norma interverrà anche sui contratti in essere. Riteniamo inoltre che non ci siano i presupposti per la decretazione d’urgenza: i contratti a tempo determinato sono sempre stati, storicamente, materia di contrattazione collettiva. Per questo chiediamo di stralciare dal decreto Dignità le parti relative al lavoro, ed aprire un tavolo di confronto sul tema con le associazioni di impresa.