Quelle che vedete qui sotto sono alcune Faq di tipo operativo, anche rispetto a ciò che fa Confesercenti nel disbrigo delle pratiche necessarie a ottenere le agevolazioni previste dal decreto CuraItalia (cassa in deroga per le piccole aziende, bonus di 600 euro, crediti d’imposta e così via). Le nostre Faq vengono costantemente aggiornate.
Per contattare Confesercenti in questi giorni di chiusura uffici, scrivere a segreteria@confesercenti-to.it
Per le informazioni di carattere più generale, si segnalano le Faq di governo, Fisco e ministero della Salute:
> Governo > Agenzia delle Entrate > Ministero della Salute
LE FAQ DI CONFESERCENTI
A – PAGHE E CONTRIBUTI
1. Quali aziende possono chiedere la cassa integrazione in deroga?
Quelle con un numero di dipendenti fino a cinque.
2. Ho il servizio paghe in Confesercenti, come faccio ad attivare la cassa integrazione in deroga?
Non appena saranno note le disposizioni attuative, l’ufficio paghe la contatterà. Le anticipiamo, comunque, che la procedura prevede la comunicazione ai sindacati e, non appena saranno emanate la circolare ministeriale Inps, nonché le disposizioni regionali, si potrà procedere con domanda on line.
3. Devo portarvi dei documenti per attivare la cassa in deroga?
No, basterà che ci comunichi il periodo che intende usufruire come cassa, per quali dipendenti e il numero delle ore, se totale o parziali.
4. Che periodo riguarderà la cassa la cassa in deroga?
La cassa può richiesta per i dipendenti in forza al 23 febbraio 2020 e fino al 31 agosto c.a. per un totale di 9 settimane anche non consecutive. Essa può partire, e quindi essere richiesta, solo dal giorno in cui c’è stata un’effettiva diminuzione di ore lavorative o la chiusura totale dell’attività.
5. I miei dipendenti da quando percepiranno lo stipendio della cassa?
Sarà stabilito dall’accordo regionale previsto dalla normativa sulla cassa integrazione, che sarà sottoscritto nei prossimi giorni.
6. Dovrò anticipare io lo stipendio prima che venga erogato con la cassa?
Bisogna vedere che cos’è stabilito nell’accordo regionale, comunque non è mai anticipato. Al massimo può essere pagato dal datore di lavoro, ma nel mese stesso recuperato dai contributi, come avviene nel caso della malattia.
7. Ho più di 5 dipendenti, qual è la procedura per la cassa integrazione?
In questo caso non è una cassa integrazione in deroga, ma si tratta di Fis (Fondo Integrazione Salariale). Si attiva previo accordo con i sindacati e la successiva comunicazione. Non appena sarà emanata la circolare ministeriale per l’attivazione, andrà fatta domanda on line all’Inps.
8. Non ho le paghe da voi, ma vorrei sapere quale procedura si deve attivare per la cassa in deroga (o per il Fis).
Possiamo dare informazioni, ma non possiamo fare la pratica perché si accede con un PIN che ha il consulente che gestisce le paghe e non può farlo un altro soggetto.
9. Vorrei portare da voi il servizio paghe per essere sicura/o di avere la giusta consulenza, come faccio?
Può contattare la mail p.tagliaro@confesercenti-to.it indicando il proprio telefono al fine di essere ricontattata/o.
10. Nel caso di ditta individuale, i coadiuvanti possono accedere alla cassa integrazione?
No, la cassa riguarda solo i dipendenti.
B – INPS
1. Quali categorie hanno diritto al bonus dei 600 euro?
– Lavoratori autonomi come commercianti e artigiani iscritti all’Inps (gestione Ago), non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie
– Liberi professionisti titolari di partita Iva (alla data del 23 febbraio 2020) e lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa attivi alla medesima data, iscritti alla gestione separata dell’Inps, non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie
– Lavoratori dipendenti stagionali del settore turismo e degli stabilimenti termali che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e l’entrata in vigore del decreto legge, non titolari di pensione e non titolari di rapporto di lavoro dipendente alla data di entrata in vigore del decreto stesso.
L’indennità non rientra nel reddito tassabile e non è cumulabile con il reddito di cittadinanza.
2. Come posso accedere al bonus di 600 euro e quali documenti servono?
Confesercenti ha istituito un servizio apposito. Per maggiori informazioni, clicca qui
3. I collaboratori hanno diritto al bonus?
Sì: sulla base del testo del decreto, che non parla di imprenditori ma di lavoratori autonomi, hanno diritto al bonus non solo i titolari d’impresa ma anche i collaboratori, purché iscritti a Inps – Ago, non titolari di pensione e non iscritti al altre forme previdenziali obbligatorio, ad eccezione delle gestione separata.
4. I soci hanno diritto al bonus?
Sì, hanno diritto al bonus i soci di qualsiasi società, salvo gli accomandanti.
5. Ho i servizi paghe e contabilità (o anche solo uno dei due servizi) da voi, pensate voi alla pratica per il bonus?
Sì, previa richiesta della eventuale documentazione a supporto della pratica.
C – FISCO E CONTABILITÀ
1. Come faccio a consegnarvi i corrispettivi?
Se la sua attività è aperta, basterà consegnarceli alla riapertura dei nostri uffici. Nel caso, invece, che la sua attività sia chiusa, il registratore telematico consente di comunicare automaticamente le giornate di chiusura, trasmettendo un file comprendente la totalità dei dati (a importo zero) relativi al periodo di inattività.
2. Le scadenze fiscali sono state spostate al 31 maggio; mi informate voi sulle eventuali procedure che occorrono e come ottemperare ai pagamenti?
Provvederemo a informare tramite i nostri contabili e i nostri mezzi di comunicazione (sito, newsletter e pagina facebook).
3. È stato sospeso il canone d’affitto mensile del negozio?
No, il canone va pagato. Eventualmente si può procedere a un accordo scritto con la proprietà del locale per eventuali modifiche dell’importo mensile e del relativo contratto.
4. Se i locali dove esercito la mia attività sono in affitto, quali agevolazioni ho?
Ai soggetti esercenti attività d’impresa è riconosciuto un credito d’imposta nella misura del 60 % dell’ammontare del canone di locazione relativo al mese di marzo 2020, solo nel caso sia stato effettivamente pagato; il credito è utilizzabile in compensazione. Il beneficio è concesso solo si tratta di immobili rientranti nella categoria catastale C/1 (e non per la categoria D8) soltanto per quelle attività commerciali che hanno dovuto chiudere a seguito del Dpcm 11 marzo (clicca qui per l’elenco: http://bit.ly/Dpcm11Marzo).
5. Se ho continuato la mia attività facendo esclusivamente consegne a domicilio ho diritto al credito d’imposta?
Sì, anche chi ha continuato l’attività con il solo delivery ha comunque diritto al credito d’imposta.
6. Come posso richiedere questo credito d’imposta?
Provvederemo direttamente noi per gli associati che si avvalgono dei nostri servizi di contabilità, previo invio al contabile di riferimento del contratto di affitto.
D – CREDITO E FINANZIAMENTI
1. Come posso avere informazioni per l’accesso al credito per liquidità?
Il decreto Cura-Italia ha potenziato gli strumenti di garanzia del fondo centrale MCC e/o del Confidi, al fine di agevolare l’accesso al credito. Rimane in capo alla banca la discrezionalità di concedere nuovi finanziamenti per liquidità o rinegoziare finanziamenti in essere con incremento di liquidità.
Per maggiori informazioni in merito inviare una mail a l.evola@confesercenti-to.it indicando il proprio telefono al fine di essere ricontattata/o.
2. Come devo fare per la moratoria dei mutui e/o dei finanziamenti?
La moratoria dei mutui e/o finanziamenti è da richiedere alla propria banca comunicando di volersi avvalere della sospensione in base al decreto Cura-Italia a fronte di carenza di liquidità causata dall’epidemia Covid-19. La stessa banca provvederà a richiedere le conferme di eventuali garanzie collegate al finanziamento (Confidi o Fondo Centrale MCC) o a comunicare la sospensione a Finpiemonte in caso di finanziamento agevolato regionale.
E – GENERALI
1. È possibile la consegna a domicilio?
Sì è possibile per TUTTE le attività di vendita e di somministrazione, sia quelle che – in base al Dpcm 11 marzo – devono rimanere chiuse, sia quelle che possono rimanere aperte. Devono essere rispettati i requisiti igienico sanitari, sia per il confezionamento che per il trasporto. Chi organizza l’attività di consegna a domicilio – lo stesso esercente o una cosiddetta. piattaforma – deve evitare che al momento della consegna ci siano contatti personali a distanza inferiore a un metro.
Confronta la Faq del governo (sul sito http://www.governo.it/it/faq-iorestoacasa – area pubblici esercizi e attività commerciali), che non prevede alcuna limitazione da parte delle amministrazioni comunali.
Lo stesso orientamento è confermato dalla Regione Piemonte: leggi qui