Le previsioni sull’economia italiana diffuse dall’Istat per il biennio 2018-19, da un lato confermano il forte rallentamento della nostra economia per l’anno in corso, anche al di sotto dell’aggiustamento effettuato dal governo e dal ministro Tria nella recente Nadef, che avevano ridotto l’obiettivo programmatico di 3 decimali, passando all’1,2% dall’1,5% ipotizzato dal precedente governo. È quanto si legge in una nota dell’Ufficio economico di Confesercenti.
L’ulteriore rallentamento previsto per il 2018 quindi è ancora più deludente, né ci rincuora il piccolo rimbalzo in avanti che si avrebbe nel 2019, pari all’1,3% e comunque sempre inferiore alle previsioni governative.
A preoccuparci, in modo particolare, è la forte decelerazione dei consumi che si attestano ad un debolissimo 0,9% dall’1,5% del 2017 – ben 6 decimali in meno – spesa prevista anch’essa in lieve recupero nel prossimo anno. Più positivi, invece, i dati sul fronte della riduzione del tasso di disoccupazione – 7 decimali quest’anno, altri 3 nel 2019 – e il proseguimento della crescita degli occupati (0,9% per ciascun anno).
“Se le dinamiche sono quelle segnalate e la nostra economia continua a registrare tassi di crescita tra i più bassi d’Europa – afferma la presidente di Confesercenti Patrizia De Luise – considerare che questa domanda interna rappresenterà il traino della crescita del prodotto nazionale non può che allarmare: senza una ripartenza decisa del mercato interno, il nostro Pil – che per il 60% è fatto proprio di consumi – sarà condannato all’asfissia e alla bassa crescita e non ci sarà nessun rilancio. Chiediamo al Governo di fare di più, serve una scossa forte per tornare a far correre la nostra economia”.