Fiarc, da almeno un decennio, agisce attraverso il segno dell’innovazione proponendo un processo di crescita del settore dell’intermediazione commerciale mutuato dal concetto di “impresa”. I grandi momenti di verifica/consolidamento di questo processo (le convention di Tabiano) hanno posto Fiarc di fronte a una condizione bivalente: l’ineludibilità del percorso e la necessità di una sua condivisione oltre la Fiarc stessa.
Anasf, l’associazione maggiormente rappresentativa dei consulenti finanziari autorizzati all’offerta fuori sede, pone al centro del proprio operato la crescita professionale dei propri iscritti quali partner primari e partecipi di chi deve, con oculatezza, compiere investimenti e gestire il risparmio. Consapevole della particolare valenza sociale e delle peculiarità dell’attività professionale svolta dai propri rappresentati, Anasf da anni è attiva e propositiva nello studio della evoluzione normativa di settore, seguendo attivamente i continui sviluppi, derivanti principalmente dalla applicazione di Direttive europee.
Fiarc e Anasf, dunque, sono protagoniste e insieme costruttori della crescita e di un più moderno posizionamento economico produttivo nel mercato dei rispettivi associati.
Fiarc inoltre unisce al concetto di impresa quello di processo produttivo: il rapporto agente/preponente rappresenta un processo unico in cui ognuno è chiamato a svolgere il proprio ruolo codificato da regole e norme all’interno di un contesto di parità sia nel processo attuativo che nel risultato economico.
L’attività formativa svolta da Anasf da sempre mira a strutturare la qualità e la consapevolezza del consulente, oltre che essere funzionale all’acquisizione dei crediti formativi professionali.
Fiarc e Anasf si pongono uno stesso obiettivo: rendere gli agenti di commercio e i consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede protagonisti insostituibili del rispettivo scenario economico.
Su questo grande tema le due Associazioni -aperte al contributo di terzi soggetti vicini a entrambe- giocano il loro futuro, certe che interpretare le modifiche e le diversità in corso è l’unico strumento per fornire un “plus” ai soggetti rappresentati, in grado di non alterarne il ruolo e la presenza sul mercato.
Fiarc e Anasf “Insieme”, per non arretrare di fronte al cambiamento da utilizzare, invece, come strumento di sviluppo.
Una forza riformista ha la capacità di incidere nei processi in atto solo se la sua dimensione le consente di assumere un ruolo primario, non solo di idee, nello scenario in cui opera, ma, anche, di numeri. Il lavoro comune sul progetto della “ripartenza” di Enasarco e sui nuovi principi condivisi della sua “governance” è stato il terreno su cui le due sigle, Fiarc e Anasf, hanno reciprocamente conosciuto il DNA dell’altra.
Le diversità stanno sotto il segno comune dell’innovazione e del concreto processo del “fare”, aprendosi al confronto su alcuni grandi e immediati temi:
- Una comune riflessione sulle norme di settore (dalla Legge professionale degli agenti di commercio alla Direttiva Mifid dei consulenti finanziari, ad esempio)
- Nuova e più moderna legislazione, ivi inclusa la contrattualistica
- Enasarco come “luogo del cambiamento”
Le due Associazioni Fiarc ed Anasf, da oggi, intendono aprire un “cantiere” di analisi e di studio sull’insieme delle norme di settore, il business plan e gli obiettivi dei due diversi piani di impresa, certi che, insieme in Enasarco, possano fornire il loro impegno per una riforma complessiva e attinente al mutamento dello scenario socioeconomico anche della Fondazione.