Cresce l’incertezza nelle imprese del commercio e del turismo. I dati di fiducia delle famiglie e delle imprese diffusi oggi dall’Istat evidenziano una situazione di forte preoccupazione per le imprese dei due settori, in controtendenza con i consumatori e con la maggior parte dei comparti di attività. Così Confesercenti sui dati Istat.
Il clima generale sembra infatti migliorare, con un rialzo degli indicatori riferiti alle famiglie e a una parte delle imprese. Per le famiglie, l’indice risale a 111,8 recuperando buona parte della perdita registrata nell’ultimo trimestre dello scorso anno. Il recupero è però ancora incompleto, dal momento che un anno fa la fiducia delle famiglie si collocava su un livello di 113,8. Dal lato delle imprese, gli indicatori sembrano prospettare l’interruzione della fase flettente del comparto manifatturiero, confermando inoltre il ritorno di una congiuntura favorevole per il settore delle costruzioni.
Queste evoluzioni positive non coinvolgono però il commercio, dove si registra una vera e propria caduta dell’indice di fiducia, che ripiega su un livello di 106,6: quattro punti in meno rispetto a dicembre, il minimo degli ultimi sette mesi. Pur considerando che l’indicatore di fiducia del commercio tende abitualmente a diminuire a inizio anno, il dato deve essere considerato con la massima preoccupazione.
La prudenza a cui le famiglie continuano a improntare le decisioni di spesa e la diffusione sempre più vasta del canale on-line continuano inoltre a mettere sotto tensione gli esercizi tradizionali. Se dovessero protrarsi le attuali condizioni, queste imprese rischierebbero di essere tagliate già fuori dalla modesta ripresa che si prospetta per l’economia italiana. E anche il turismo soffre: le imprese dei servizi turistici registrano un calo di fiducia di quasi otto punti, tra i maggiori rilevati tra i comparti economici, e destinato a peggiorare in seguito alla drammatica vicenda del Coronavirus.
“In questa situazione, è sempre più urgente rimettere al centro dell’azione di governo le imprese, che devono essere maggiormente coinvolte nei tavoli di confronto” commenta la Presidente Patrizia De Luise. “Per uscire da questa contingenza economica difficile – specie ora che fattori esogeni potrebbero condizionare negativamente la crescita – servono interventi efficaci, a partire da una riforma fiscale equa e un maggiore sostegno allo sviluppo economico. L’auspicio è che la nuova fase dell’esecutivo, di cui si sta discutendo questi giorni, possa essere finalmente l’occasione per dare più attenzione alle imprese e a questi temi vitali per l’economia e l’occupazione”.