Si intravedono barlumi di fiducia ma sul fronte dei consumi interni la ripresa è ancora lontana. Così l’Ufficio economico di Confesercenti commenta i dati diffusi dall’Istat.
Il clima di fiducia di consumatori ed imprese a maggio sembra indicare che il sentiment, almeno per questo mese, abbia virato leggermente verso un moderato ottimismo, anche se in entrambi i casi il dato è ancora instabile: per i consumatori è il primo segno positivo dopo 3 mesi di opinioni negative mentre per le imprese, dopo sette mesi di flessione, da marzo assistiamo all’altalena dell’indice.
In un contesto macroeconomico in cui il nostro Paese ha registrato a inizio d’anno una variazione positiva del Pil – pari al +0,2% – che segna un cambiamento di regime rispetto ai dati della seconda metà del 2018 – le prospettive economiche continuano però ad essere caratterizzate da rischi al ribasso per l’operare di troppi fattori di incertezza negli scenari politici ed economici internazionali (dazi, tensioni sul mercato petrolifero, etc.).
Il consolidamento del clima di fiducia, come noto, dipende da molte variabili, sia reali che psicologiche: si tratterà di vedere a breve, dopo la pausa della campagna elettorale europea, come il governo si rimetterà al lavoro sul fronte del fisco, del disinnesco delle clausole di salvaguardia dell’Iva, della ripartenza degli investimenti. Intanto i conti italiani sono nel mirino della Commissione Ue e la probabile richiesta da parte di Bruxelles di una manovra correttiva, insieme alla fibrillazione dei mercati dopo le elezioni, rischiano purtroppo di vanificare le piccole schiarite appena registrate.