Torino, 27 febbraio 2019 – Fulvio Griffa, presidente della Fiepet, la federazione dei pubblici esercizi della Confesercenti dichiara: “L’intervista rilasciata questa mattina alla Stampa dall’assessore Sacco necessita secondo noi di alcune puntualizzazioni.
“La prima, di carattere generale, riguarda l’aiuto a chi fa impresa, quasi che il provvedimento sui déhors fosse un’idea o una gentile concessione del Comune. Non è così: è stata la Fiepet – con le altre associazioni di categoria – a chiedere di rivedere l’intera materia, presentando proposte di modifica che avrebbero potuto sanare le criticità evidenziate dell’assessore, senza che ciò comportasse per le imprese il salasso che invece la delibera comporta. Purtroppo, dopo un anno e mezzo di confronto, abbiamo dovuto assistere a una inopinata e imprevedibile accelerazione verso un provvedimento ingiusto e pericoloso. Altro che aiuto alle imprese.
“Ma veniamo al merito della questione. L’impegno economico: l’adeguamento di 800/1000 déhors ha per le imprese costi proibitivi. E, se almeno un parte degli operatori non potesse farvi fronte e dunque rinunciasse al déhors, ha pensato l’assessore a quanto sarebbe il mancato introito per il Comune? Mediamente un déhors paga 5mila euro all’anno di tassa di suolo pubblico. Nell’ipotesi peggiore, la perdita per il Comune ammonterebbe a 5 milioni di euro: ovviamente è improbabile che tutti rinuncino alla struttura, ma – senza dubbio – una più o meno significativa diminuzione delle risorse per il Comune si verificherà. Dunque, non si aiutano le imprese e per di più si danneggiano le casse pubbliche.
“C’è poi la questione di quella che l’assessore chiama impropriamente ‘monetizzazione’, per la quale è prevista la rateizzazione: beneficio solo presunto, in realtà. La ‘vera’ monetizzazione comporta anche l’incremento della superficie del locale pari a quella del déhors e quindi un incremento del valore del locale stesso e della relativa licenza, in caso di cessione. In questo caso, invece, il balzello escogitato dal Comune non prevede alcun incremento di superficie. C’è da chiedersi, allora, come l’assessore possa compiacersi di aver rateizzato un nuovo esborso che, appunto, rimane tale, senza apportare alcun incremento al valore delle aziende.
“Infine, la possibilità – finora non prevista – dei padiglioni in cinque piazze auliche: a voler essere generosi, potranno essere piazzati in quelle piazze 50 déhors: francamente un po’ pochi a fronte degli 800/1000 in pericolo e dei 140 che sicuramente dovranno essere smantellati.
“Assessore Sacco, ne vale davvero la pena? O non è forse meglio sedersi intorno a un tavolo e ridiscutere tutto?”