Torino, 24 marzo 2016 – Una buona parte dei torinesi passerà in città le vacanze pasquali; in compenso, anche in questa occasione Torino si conferma come una meta turistica di prim’ordine: è ciò che si ricava dall’indagine condotta in questi giorni da Confesercenti fra gli operatori del commercio e del turismo in vista delle prossime festività.
Gli afflussi turistici – A oggi il tasso di occupazione degli alberghi per il week end pasquale ha raggiunto l’85%. Anche le guide turistiche abilitate segnalano un buon livello di prenotazioni di visite guidate, che si attesta su un +10 rispetto alla scorsa Pasqua: si tratta – spiegano le guide – soprattutto di famiglie o gruppi di famiglie. Fra le mete più richieste la mostra di Matisse e il museo Egizio. E da oggi sono aperti – dopo una lunga chiusura – anche i Giardini Reali.
Questi afflussi – dicono gli operatori interpellati da Confesercenti – dovrebbero complessivamente favorire anche la ristorazione e i pubblici esercizi in genere, i quali si aspettano un +5/10%.
La Pasqua nel segno del turismo che si prospetta per Torino riguarda invece pochi torinesi, la maggioranza dei quali non ha programmato viaggi: rispetto allo scorso anno, agenzie di viaggio e tour operators denunciano un calo (-10/15%) accentuato in questi ultimi giorni dalle vicende di Bruxelles.
Molti torinesi, dunque, passeranno la Pasqua a casa (come lo scorso anno), tanto che Anche in questo àmbito, dati e soprattutto aspettative dei commercianti sono nel segno dell’ottimismo, specialmente per i tre articoli tipicamente pasquali: agnelli, colombe e uova.
Agnelli – Già in questi giorni si registra un +5% negli acquisti e si spera in un ulteriore incremento fra sabato e domenica; qualche dubbio invece, date le previsioni del tempo, sugli acquisti per la gita fuori porta di lunedì: il grosso delle prenotazioni per le grigliate ci sarà nei prossimi giorni. I prezzi non sono aumentati rispetto allo scorso anno: per agnelli nostrani in media 14-15 euro il chilo per la coscia, 16-17 per le cotolette, 14-15 per la spalla; 10-11 euro per gli agnelli di provenienza inglese o spagnola; per costine di maiale 8-9 euro; il capretto nostrano è sui 18 euro il chilo.
Colombe e uova – I commercianti parlano di acquisti iniziati dallo scorso fine settimana e contano su una ulteriore accelerazione in questi ultimi giorni. La previsione è quella di vendite almeno paragonabili a quelle registrate lo scorso anno (che non era stato negativo), ma si spera in un incremento. Si mantiene una significativa fascia di clientela che preferisce i dolci artigianali. Anche in questo caso, i prezzi sono invariati rispetto al 2015: colomba a 22/25 euro al chilo, uova a 50/60 euro per i prodotti di pasticceria.
Gastronomia – Anche qui buoni e in lieve aumento gli ordinativi, a conferma di una Pasqua passata soprattutto in famiglia, ma in questo caso una valutazione più certa potrà essere fatta nella giornata di sabato.
“I dati – commenta Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti – confermano l’attrazione che Torino è sempre di più in grado di esercitare sul piano turistico; purtroppo, gli avvenimenti degli ultimi giorni hanno, invece, ulteriormente raffreddato la propensione a viaggiare dei torinesi verso l’estero. Per il resto, i colleghi parlano di buone attese, che confermano o in qualche caso migliorano la Pasqua del 2014, che non era stata negativa. Dopo i saldi e il Natale, un altro piccolo segnale nella giusta direzione”.