La flessione registrata dal Pil nel primo trimestre era, purtroppo, largamente attesa. Si tratta, anzi, di evitare il rischio che prosegua anche con il trimestre in corso. Serve una svolta rapida nelle riaperture delle attività in sicurezza, che invece possono dare una forte spinta alla ripresa economica ed una iniezione di fiducia alle famiglie: due ore di aperture serali a tutto campo dei pubblici esercizi valgono, in un mese, 2,5 miliardi di consumi recuperati.
Così l’Ufficio economico Confesercenti commenta la nota mensile dell’Istat sull’andamento dell’economia italiana ad aprile.
Anche questa fase, infatti, presenta ampie differenze fra i settori produttivi: in alcuni casi, sono stati del tutto recuperati i livelli produttivi pre-crisi, mentre in altri (turismo, alcuni servizi, tempo libero) la ripresa non è mai partita. I risultati in termini di crescita per l’anno in corso dipenderanno, quindi, dal momento in cui si avvieranno le riaperture.
Riaperture, inoltre, a cui non corrisponde “automaticamente” una ripresa di attività ai livelli precedenti. Certamente alcuni fattori depongono a favore di un recupero molto rapido: fra questi, oltre all’effetto d’impatto “psicologico” legato al riavvio delle attività, anche lo stock di risparmio accumulato dai consumatori nell’ultimo anno, ma in alcuni settori la situazione è ancora molto precaria.
Nella prima parte di quest’anno, dunque, il quadro economico per le famiglie è simile a quanto registrato nel 2020. Le restrizioni ai comportamenti di spesa mantengono, infatti, i consumi su livelli depressi – prossimi a quelli dei mesi finali del 2020 – quando la caduta rispetto ai valori pre-crisi risultava pari al 10 per cento.
Bisogna, perciò, intervenire al più presto da un lato sul versante delle riaperture in sicurezza, dall’altro sulla fiducia delle famiglie in modo tale da generare, anche se gradualmente, quegli effetti di consolidamento della ripartenza.