Il dato relativo alla stima preliminare del Pil nel quarto trimestre era abbastanza atteso e sancisce – dopo il crollo del Pil dei primi due trimestri dell’anno ed il rimbalzo osservato nel terzo – il ritorno dell’economia italiana in una nuova fase di debolezza. Le ombre si proiettano piuttosto sull’anno in corso, per il quale diventa cruciale la disponibilità dei vaccini e l’accelerazione della campagna vaccinale. A sottolinearlo è l‘Ufficio economico Confesercenti commentando le stime sul Pil 2020 diffuse da Istat.
L’obiettivo di una crescita del Pil nell’ordine del 6% nel 2021 resta fuori portata: a malapena si potrà arrivare al 4%, un valore assolutamente insufficiente a farci recuperare le perdite registrate rispetto al 2019. Anche per i consumi calcoliamo lo stesso andamento: è presumibile che il 2020 si sia chiuso con una perdita di oltre 100 miliardi (il 9% circa) e nel 2021 la crescita sarà solo del 3-4%.
Senza una normalizzazione dei consumi interni, possibile solo con i vaccini, il PIL non tornerà a crescere: soltanto un pieno conseguimento delle vaccinazioni su ampia scala, dunque, potrà ridurre le incertezze che hanno un impatto sui comportamenti di spesa e restituire alle famiglie la fiducia necessaria per riportare i consumi verso livelli pre-pandemici.