Il recepimento da parte dell’Italia del tetto Ue alle commissioni interbancarie avrà efficacia, e a partire dal 2020, solo sulle banche. La norma sul tavolo del governo prevede infatti il solo taglio delle commissioni interbancarie, ed in particolare per quelle di importo inferiore a 5 euro, e non le commissioni pagate dagli esercenti che accettano pagamenti con il Pos. L’intervento non riguarda dunque direttamente gli utenti finali e si rivelerà un fatto positivo solo se il beneficio si trasmetterà alle imprese e ai consumatori. Senza un taglio vero delle commissioni pagate dalle imprese, l’efficacia del provvedimento come incentivo alla diffusione della moneta elettronica sarà dunque limitata. Così Confesercenti sul decreto di recepimento della direttiva Ue sui servizi di pagamento che il governo si appresta a varare nel prossimo Consiglio dei ministri.
Come abbiamo ribadito più volte in questi anni, siamo favorevoli ad una maggior diffusione della moneta elettronica, che sarebbe un vantaggio anche per le imprese perché porterebbe ad una riduzione dei rischi legati alla gestione del contante. Un aspetto che gli imprenditori non ignorano, soprattutto quelli del commercio e dei pubblici esercizi, come dimostrano i 400 nuovi Pos attivati ogni giorno negli ultimi cinque anni. Per aumentarne ancora il numero, l’unica strada percorribile è quella della reale riduzione dei costi veri del POS: canoni, abbonamenti di servizio e commissioni, ancora troppo alti soprattutto per i micro-pagamenti. Ed insostenibili per quelle tipologie di piccole imprese – come tabaccai, gestori carburanti ed edicolanti – che sono caratterizzate da margini molto bassi, quasi completamente assorbiti dalle commissioni di bancomat e carte.