La caduta del clima di fiducia di famiglie ed imprese non si arresta neanche a luglio. La perdita di potere d’acquisto delle famiglie, soprattutto per i redditi medi e bassi, è ormai percepita concretamente e le aspettative di inflazione si stanno consolidando. Uno scenario che inevitabilmente inciderà sulla spesa, mettendo a rischio, nel secondo trimestre dell’anno, 3 miliardi di euro di consumi delle famiglie.
Così Confesercenti, commentando l’indice di fiducia Istat relativo a luglio.
Lo scenario è incerto anche sul fronte delle imprese, a parte le costruzioni la cui produzione è ancora trainata dal bonus del 110: sia la manifattura che i servizi di mercato segnalano forti preoccupazioni sul futuro prossimo delle rispettive attività. Il turismo, in particolare, è nuovamente sotto scacco con il caos dei voli aerei che, se si dovesse prolungare fino ad agosto, farebbe perdere 1,2 milioni di passeggeri e 800 milioni di fatturato.
Passate le tradizionali pause ferragostane, quest’anno più arroventate del solito, dovremo prendere atto di una condizione che dal punto di vista economico risulterà decisamente deteriorata sia per le famiglie che per le imprese. In particolare, inflazione e incertezza stanno rimandando a data da destinarsi la ripresa dei consumi interni, da cui dipende la maggior parte del nostro pil: a fine 2022 saremo ancora 36 miliardi di euro sotto i livelli pre-pandemia.
Una situazione critica e certo un governo limitato nell’azione non aiuta ad aumentare il clima di fiducia. Anche se ci sono nodi strutturali che potranno essere affrontati solo con la legge di bilancio, dobbiamo fare il possibile affinché le risorse disponibili per il Dl Aiuti Bis garantiscano a consumatori e imprese il massimo sostegno in questa fase. È quanto chiederemo oggi al Presidente del Consiglio.