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TAV, LA PROTESTA DELLE IMPRESE E DEI LAVORATORI DOPO LA MOZIONE CONTRARIA APPROVATA ALLA CAMERA

21 Febbraio 2019

API Torino, CONFAPI Piemonte, Unione Industriale Torino, AMMA, Federmeccanica, Casartigiani, Confindustria Piemonte, CNA Torino, CNA Piemonte, Confartigianato Torino, Confartigianato  Piemonte, Ascom Torino, Confcommercio Piemonte, Confesercenti Torino, Confagricoltura Piemonte, Cia, ANCE Torino, ANCE Piemonte, Collegio Edile Confapi Torino, Federalberghi Torino, Federalberghi Piemonte, CDO Piemonte, Legacoop Piemonte, Confcooperative Torino/Piemonte Nord, Giovani di Yes4To, Consulta degli Ordini e Collegi Professionali Torino, Unioncamere Piemonte, Ordine degli Architetti di Torino, Ordine Commercialisti Torino, Fim Cisl Torino, Fismic, Fillea Cgil Torino, Filca Cisl Torino, Feneal Uil Piemonte

Il sistema delle imprese, del lavoro, della cooperazione e delle professioni di Torino e del Piemonte oggi, dopo l’approvazione da parte della Camera di una mozione che impegna il governo a ridiscutere la Tav Torino-Lione, sottolinea la gravità di quanto accaduto e chiede all’esecutivo di non dare il via libera a decisioni che avranno il solo risultato di minare e depauperare le possibilità di ripresa del territorio e del Paese.

Torino e il Piemonte – viene ricordato -, significano il 7,7% del Pil italiano e soprattutto sono un territorio credibile e deciso a riprendere il cammino dello sviluppo. Le associazioni che sono scese in campo per difendere la Tav e sostenere la necessità di una  concreta politica di investimenti e infrastrutture, rappresentano qualcosa come 326mila aziende, 1,3 milioni di lavoratori, un fatturato pari a 130 miliardi di euro ed esportazioni per 48 miliardi.

Adesso c’è il serio rischio per il nostro territorio di vedersi chiuso in un angolo, isolato dai grandi flussi commerciali ed economici, privo dei collegamenti essenziali per lo spostamento delle merci e delle persone.

Il destino al quale il governo vuole condannarci – dicono i rappresentanti delle imprese e dei lavoratori -, è fatto di un progressivo impoverimento che le imprese e i lavoratori di Torino, del Piemonte e dell’Italia non meritano e che respingono nel modo più chiaro e deciso.

I rappresentanti del sistema della produzione e del lavoro assicurano quindi chi vuole tutto questo, che continueranno a lottare per un futuro fatto di progresso e benessere.