Torino, 13 aprile 2017 – Non solo Pasqua: a Torino già da questa sera e fino martedì prossimo si registra un’occupazione alberghiera che sfiora il 90% e che gli operatori danno in possibile ulteriore incremento. Dunque, Pasqua è l’occasione per una visita a Torino più lunga del canonico week end: un fenomeno che non si era registrato (o, almeno, non con questa ampiezza) negli anni scorsi – spiegano gli albergatori – e che è dovuto sia alle occasioni offerte da Torino, sia all’affluenza per i tanti eventi legati agli sport cosiddetti minori che si svolgono in questa settimana, sia infine a una parte di coloro che, arrivati per Juventus-Barcellona, si fermano in città per la Pasqua. Dunque, un incremento dei turisti che si può quantificare nel 5-10% rispetto alla scorsa pasqua, ma soprattutto un aumento della durata media di permanenza. È il dato più significativo che emerge dal sondaggio effettuato fra operatori turistici, ristoratori e commercianti in vista della Pasqua.
Anche le guide turistiche abilitate segnalano un soddisfacente livello di prenotazioni di visite guidate, in linea rispetto alla scorsa Pasqua, che fece registrare buoni risultati: si tratta – spiegano le guide – soprattutto di famiglie, piuttosto che di gruppi organizzati. Per quanto riguarda la nazionalità dei turisti, il rapporto è due terzi di italiani, contro un terzo di stranieri. In assenza di grandi mostre, la meta trainante rimane il museo Egizio.
Ristoranti e pizzerie prevedono un aumento del 5-10% della clientela.
Quanto ai negozi, i dati forniti dai commercianti e soprattutto le loro aspettative sono nel segno dell’ottimismo, specialmente per i tre articoli tipicamente pasquali: agnelli, colombe e uova.
Agnelli – Già in questi giorni si registra un +5% negli acquisti e si spera in un ulteriore incremento fra sabato e domenica. Soprattutto si spera molto sulle grigliate e sulle gite fuori porta di lunedì, viste le buone previsioni meteorologiche: le prenotazioni della carne per le grigliate vanno già ora a gonfie vele e ci si aspetta un ulteriore incremento nel fine settimana. I prezzi non sono aumentati rispetto allo scorso anno: per agnelli nostrani in media 14-15 euro il chilo per la coscia, 16-17 per le cotolette, 14-15 per la spalla; 10-11 euro per gli agnelli di provenienza inglese o spagnola; per costine di maiale 8-9 euro; il capretto nostrano è sui 18 euro il chilo.
Colombe e uova – Gli acquisti hanno avuto un’accelerazione già dallo scorso fine settimana e i commercianti contano su una ulteriore spinta in questi ultimi giorni. La previsione è quella di vendite almeno pari a quelle registrate lo scorso anno, ma in molti non escludono un incremento. Si conferma una significativa fascia di clientela che preferisce i dolci artigianali. Anche in questo caso, i prezzi sono sostanzialmente invariati rispetto alla Pasqua 2016: colomba a 24/26 euro al chilo, uova a 50/60 euro.
Gastronomia – Buoni gli ordinativi, almeno al livello del 2016, ma in questo caso una valutazione più certa potrà essere fatta nella giornata di sabato.
“I dati delle presenze turistiche – commenta Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti – rappresentano un segnale positivo e incoraggiante non solo per il settore alberghiero, ma per tutto il commercio cittadino: delle moltissime presenze in città, infatti, potranno beneficiare bar e ristoranti e in genere un po’ tutte le tipologie di negozi, non solo quelli che vendono prodotti tipicamente pasquali. Penso, ad esempio, alle specialità e ai prodotti tipici. Inoltre – conclude Banchieri -, gli operatori possono contare su un periodo di vendite non limitato al weekend e anche questa è circostanza da non sottovalutare”.