La ripresa delle vendite prosegue, ma rallenta il ritmo: ad ottobre Istat segnala una crescita sull’anno del +3,7% in valore, contro il +5,3% registrato a settembre. Una frenata ancora di lieve entità, dovuta in parte anche all’effetto dell’aumento dei prezzi, in particolare dei beni energetici, registrato negli ultimi mesi.
Così l’Ufficio Economico Confesercenti.
Il dato diffuso oggi da Istat sul commercio al dettaglio ad ottobre fotografa ancora una situazione di ripresa, ma con alcune ombre. La crescita è infatti dovuta soprattutto al comparto non alimentare, che sta ancora recuperando sul crollo dello scorso anno. I beni alimentari invece subiscono una flessione in volume rispetto allo scorso ottobre di quasi un punto percentuale, un calo che risente probabilmente della corsa dell’inflazione. Nonostante questo, la variazione in volume dei primi 10 mesi è ancora positiva per l’alimentare, 1%, e rilevante per il non alimentare, 11,6%, dopo che nell’intero 2020 aveva perso l’11,7%.
Il commercio online, invece, segna il passo e per la prima volta registra una caduta rispetto allo scorso anno, con un calo del -3,7% nel confronto tendenziale con ottobre 2020, quando comunque l’indice dell’ecommerce aveva registrato il picco record di quasi 400 punti.
Appare invece più positiva la situazione per le imprese del commercio operanti su piccole superfici: i negozi registrano in media sui dieci mesi una variazione dell’8,4% in valore, che stimiamo corrisponda ad aumento di circa il 7% in volume. Anche in questo caso, però si tratta di un dato influenzato almeno in parte dal confronto statistico, in quanto nei primi dieci mesi del 2020 l’indice medio non arrivava a 90, avendo toccato, mese dopo mese, valori sempre più bassi.
“L’inflazione è in aumento a causa dei rincari dei beni energetici – commenta Confesercenti –, una corsa che potrebbe avere un impatto rilevante sul potere d’acquisto e sui consumi degli italiani. Secondo le nostre stime, potrebbe causare una perdita di circa 9,5 miliardi di spesa in due anni”.
“Anche le piccole imprese stanno registrando pesanti aumenti di costo sulle utenze, fino a 4mila euro in più per la sola energia elettrica. Un aumento che rischia di avere un impatto notevole soprattutto sui bilanci delle micro e piccole attività, già alle prese con una difficile ripartenza. Per questo, anche considerando la stagione natalizia alle porte, è necessario accelerare sul nuovo intervento ‘taglia-bollette’, incrementando anche le risorse da mettere a disposizione. Sarebbe un investimento nella ripresa”.