La versione definitiva del decreto “green pass lavoro”, convertito in legge nei giorni scorsi, introduce alcune novità e precisa alcuni aspetti in merito gestione della certificazione Covid: ecco le regole per i datori di lavoro.
> Controlli del green pass e possibili esenzioni
La versione definitiva del decreto prevede quanto segue: “Al fine di semplificare e razionalizzare le verifiche (…), i lavoratori possono richiedere di consegnare al proprio datore di lavoro copia della propria certificazione verde Covid-19. I lavoratori che consegnano la predetta certificazione, per tutta la durata della relativa validità, sono esonerati dai controlli da parte dei rispettivi datori di lavoro». Questa possibilità offerta ai lavoratori semplifica per le aziende la gestione dei controlli del green pass.
> Sostituzione dei lavoratori che ne sono privi
Il decreto è stato modificato anche nella parte relativa alle sostituzioni dei dipendenti privi di green pass nelle aziende con meno di quindici dipendenti. La versione originaria prevedeva una sostituzione – senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del posto di lavoro per il lavoratore sospeso – per un massimo di dieci giorni rinnovabile per una sola volta. Le novità consistono nel computo, nel periodo di dieci giorni, dei soli giorni lavorativi, nonché nella possibilità di rinnovare il periodo di dieci giorni anche per più volte, fino al 31 dicembre 2021.
> Scadenza della sua validità in corso di prestazione lavorativa
Il testo approvato chiarisce un punto sinora controverso. Per i lavoratori dipendenti pubblici e privati la scadenza della validità della certificazione verde Covid–19 in corso di prestazione lavorativa non dà luogo a sanzioni: in questo caso, infatti, la permanenza del lavoratore sul luogo di lavoro è consentita. Tale deroga, però, vale esclusivamente per il tempo necessario a portare a termine il turno di lavoro.
> Campgne informative sulla vaccinazione anti-Covid
Al fine di garantire il più elevato livello di copertura vaccinale e al fine di proteggere, in modo specifico, i soggetti a rischio, fino alla data di cessazione dello stato di emergenza, i datori di lavoro pubblici e privati possono promuovere campagne di informazione e sensibilizzazione sulla necessità e sull’importanza della vaccinazione anti–Covid; le campagne di informazione sono dirette alla tutela della salute dei dipendenti e al contrasto e al contenimento della diffusione dell’infezione negli ambienti di lavoro. Per tali finalità i datori di lavoro si avvalgono del medico competente.